Pietro Carnesecchi (Firenze, 24 a viz Kerzu 1508 - Roma, 1añ a viz Here 1567) a oa ul lenneg italian eus Firenze, a voe kondaonet d'ar marv gant an Iliz katolik, dibennet ha devet.
Ganet e oa e Firenze, mab da Andrea di Paolo di Simone Carnesecchi, ur marc'hadour pinvidik, ha da Ginevra Tani. E darempred e oa e dad gant an tiegezh Medici, gant Giulio di Giuliano de' Medici dreist-holl, an hini a voe pab dindan an anv Klemañs VII, ma teuas da gaout kargoù uhel e lez ar pab .
Un eontr kardinal en doa ivez e Roma, anvet Bernardo Dovizi.
Un den galloudek e oa hogen pep galloud a gollas gant marv ar pab Klemañs VII.
Pell amzer a dremenas e Bro-C'hall gant Caterina de' Medici hag e Venezia, ha dalc'hmat e roas skoazell d'an disivouderien.
Pa voe anvet Pius V da bab e 1565 ec'h adkrogas Ofis santel Spagn gant he labour heskinañ krisoc'h evit biskoazh.
Carnesecchi a oa e Venezia pa glevas ar c'heloù, ha mont kuit a reas neuze da Firenze ma soñje dezhañ e vije e surentez. Trubardet e voe gant an dug Cosimo Iañ de' Medici, a glaske bezañ war baperoù ar pab.
Adalek Gouhere 1566 e chomas bloaz er vac'h.
D'an 21 a viz Gwengolo 1567 e voe kondaonet d'ar marv, gant c'hwezek den arall. En aner e teuas kannaded eus Firenze da zaoulinañ dirak ar pab da c'houlenn kaout truez outañ. D'ar 1añ a viz Here e voe dibennet dirak ar bobl ha devet e gorf.
Noi Bernardino di Santo Mattheo de Trani, Scipione di Santo Angelo di Pisa, Francesco di Santa Croce in Hierusalem Pachecco et Giovanni Francesco di Santa Potentiana di Gambarà de' titoli per la mìseratione divina della santa romana Chiesa preti cardinali et nella universa republica christiana contro l'heretica pravità inquisitori generali dalla Santità di nostro signore Pio per la divina providentia papa quinto spetialmente deputati, ogni giorno per esperienza vederno verificarsi quello che il divino apostolo san Paulo scrivendo a Thimoteo predisse: "Erit enim tempus cum sanam doctrinam non sustinebunt, sed ad sua desíderia coacervabunt síbí magístros prurientes auríbus et a veritate quidem auditum avertent, ad fabulas autem convertentur ", sì come in questi infelici et calamitosi tempi si vede continuamente fare da molte scelerate sette di heretici, con irreparabíl danno della republica christiana et perditione d'infinite anime, et particolarmente se può considerare nella presente causa.
Poiché, essendo tu Pietro Carnesecchi, chierico fiorentino già prothonotario apostolico, in questa corte di Roma stato allevato et liberalmente beneficato di honori, beneficii ecclesiastici et pensioni, non bavendo riguardo all'ineffabile verità della santa fede catholica né rispetto veruno all'authorità della santa romana et apostolica Chiesa, né considerando il grado tuo ma deviando dalla diritto strada della vera salute, cadesti in alcune beresie contro la detta santa fede et tenesti et credesti molte et diverse opinioni beretiche et erronee:
Et prima dal 1540 in Napoli, instituito dalli quondam Giovanni Valdés spagnolo, Marc'Antonio Flaminio et Bernardino Occhino da Siena et conversando con loro et con Pietro Martire' et con Galeazzo Caracciolo et con molti altri beretici et sospetti d'heresia, leggendo il libro Dei beneficio di Christo et scritti del detto Valdés.
Invocato il santissimo nome di nostro signore Jesu Christo et della gloriosissima vergine Maria, dalla faccia delli quali procedono li retti giuditii et gli occhi dei giudici riguardano la verità, in questa causa et cause vertenti nel Santo Officio, tra il magnifico m. Pietro Belo procuratore fiscale di esso Santo Officio, da una parte e te Pietro Carnesecchi, reo, processato, confesso et colpevole respettivamente ritrovato, dall'altra parte, per questa sentenza definitiva, che in questa scrittura proferimo, pronunciamo, sentenziamo, diffinimo et dechiariamo, che tu Pietro Carnesecchi dall'anno 1540 et seguenti sei stato eretico, credente agl'eretici, et loro fautore, et recettatore respettivamente, et perciò sei incorso nelle sentenze, censure e pene legittime et ecclesiastiche, dalli sacri canoni, leggi, et constitutioni, così generali come particolari, a simili delinquenti imposte. Et attesi tanti inganni fatti alla Santa Chiesa, et tanti periurii, varietà, vacillationi, et l'incostantia et instabilità tua et la durezza nel confessare la verità, et la impenitentia da te mostrata in molte cose, per molti segni, et tra gl'altri essendo prigione nel scrivere et dare avisi in favore di heretici, come si è detto, et la inveterata vita nelli errori et conversatione d'heretici et l'incorrigibilità tua, poiché in tre altre instanze oltra di questa è stato giudicato di te et tua causa, havendo in quelle deluso et ingannato il Santo Offitio, né doppo le prefate due assolutioni ti sei emendato né corretto, et considerando che perciò il Santo Offitio di te non si può più fidare né haverne sigurtà che sii vera et sinceramente pentito, né può sperarne correttione alcuna; per questo similmente ti dichiaramo et giudichiamo heretico impenitente, fintamente converso et diminuto et esser ipso iure privato, et quatenus opus est di nuovo ti priviamo d'ogni grado, honore et dignità et de' beneficii, pensioni et offitii ecclesiastici et temporali, qualunche si siano et in qualsivoglia modo qualificati, et quelli essere vacati dal tempo delle tue beresie, et doppo quello te essere stato inhabile a conseguirli, et alla confiscatione de tutti li tuoì beni mobili et stabili et semoventi, ragioni et attioni, secondo la dispositione de' sacri canoni, da applícarse sì come l'applichiamo a chi di ragione si debbono. Et come incorrigibíle, impenitente et fintamente converso parimente dechiaramo et decretiamo dovere essere degradato, sì come ordiniamo che sii attualmente degradato, dalli ordini nelli quali sei constituito. Et così degradato ex nunc prout ex tunc come inutil palmíte"' ti scacciamo dal foro nostro ecclesiastico et dalla protettione della nostra santa Chiesa et diamo et relassiamo alla corte secolare, cioè a voi monsignore governatore di Roma, che lo riceviate nel vostro foro et a vostro arbitrio da punirsi con debito gastigo, pregandovi però si come caldamente vi preghiamo a moderare la sentenza vostra intorno la persona sua senza pericolo di morte et effusione di sangue.
Ita pronunciamus nos cardinales inquisitores generales infrascripti
Bernardinus cardinalis Tranensis
Scipio cardinalis Pisarum
Franciscus cardinalis Pacheco
Ioannes Franciscus cardinalis de Gambara– (Roma, 16 agosto 1567)
Daou vloaz goude e voe roet da Gosimo I gopr e drubarderezh gant an titl a zug-meur hag ur Vuilh digant ar pab a zisklêrie penaos, dre e oberoù, e vertuz, e furnezh, e oa chomet Toskana frankoc'h eget an holl vroioù a vosenn an disivoud.
Pietro Carnesecchi a vez enoret evel merzher gant ar Vetodourien, d'an 2 a viz Here.