1,10-fenantrolina | |
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Nomi alternativi | |
o-fenantrolina monoidrata | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C12H8N2 |
Massa molecolare (u) | 180,1 g/mol |
Aspetto | solido bianco (monoidrata) |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-629-2 |
PubChem | 1318 |
DrugBank | DBDB02365 |
SMILES | C1=CC2=C(C3=C(C=CC=N3)C=C2)N=C1 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione acida (pKa) a 298 K | 4,8 |
Solubilità in acqua | ~ 3,3 g/l (20 °C, monoidrata) |
Temperatura di fusione | 117 °C (anidra)
93 °C (monoidrata) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 301 - 410 |
Consigli P | 264 - 270 - 273 - 301+310 - 391 - 405 [1][2] |
La 1,10-fenantrolina (o o-fenantrolina, spesso anche solo fenantrolina) è un composto eterociclico aromatico che può pensarsi derivato dal fenantrene per sostituzione formale del C-4 e del C-5 con due atomi di azoto, ciascuno con una coppia solitaria. A temperatura ambiente si presenta come una polvere bianca solubile nei solventi organici, poco in acqua. È commercializzata di solito in forma monoidrata, anch'essa un solido bianco, inodore. È un composto tossico, pericoloso per l'ambiente.
La collocazione dei due N nella molecola ne fa un legante bidentato chelante notevole. Come tale viene abbreviato o-phen o semplicemente phen. Esso forma complessi con moltissimi ioni metallici e anche con metalli di transizione a basso stato di ossidazione[3][4], formando con essi anelli a 5 termini. I più semplici e tipici sono gli ioni complessi omolettici trischelati [M(o-phen)3]2+ e [M(o-phen)3]3+. Tra questi, uno dei più studiati è quello di ferro, il suo sale con il solfato come controione tipico, ossia [Fe(o-phen)3]SO4, viene chiamato ferroina e costituisce un indicatore redox molto usato in chimica analitica[5]: come tale (con Fe2+) è rosso intenso, la forma ossidata (con Fe3+) è azzurro intenso, e il cambio di colore è rapido e il sistema è reversibile. Il potenziale standard della coppia redox in H2SO4 1M è di 1,06 V, ben maggiore di quello della coppia Fe3+/Fe2+ di 0,77 V.
Per la presenza dei due atomi di azoto è ovviamente una base e il suo acido coniugato ha pKa di 4,86, risultando così una base un po' migliore della 2,2'-bipiridina (abbreviata bipy) (pKa = 4,30), molecola molto simile alla quale la 1,10-fenantrolina viene spesso paragonata come complessante.[6][7] La bipiridina risulta un donatore migliore[8], ma la 1,10-fenantrolina ha il vantaggio entropico di avere i due atomi N già posizionati favorevolmente per la chelazione e i suoi complessi hanno costanti di formazione maggiori. Dalla fenantrolina deriva la neocuproina, 2,9-dimetil-1,10-fenantrolina. Per l'ingombro sterico dovuto ai metili che si affollano verso il metallo centrale, raramente si ottengono analoghi complessi trischelati con il metallo centrale, sebbene i bischelati siano comunque facilmente accessibili. La 1,10-fenantrolina forma complessi intensamente colorati con i reattivi di alchillitio: questi possono poi essere titolati semplicemente con alcool etilico che li converte nei corrispondenti alcossidi incolori, in modo che al punto di equivalenza il colore sparisce.[9] Anche i reattivi di Grignard possono essere titolati allo stesso modo.[10]