La divisione amministrativa della città di Roma in 14 regioni fu voluta da Augusto[1] nel 7 a.C.
Le regioni, il cui nome tuttora si perpetua nella forma contratta di "rioni" (regiones), furono inizialmente contrassegnate solo da un numero, ma successivamente ciascuna ebbe anche un suo nome, dato probabilmente dall'uso. Le regioni erano suddivise in vici, ossia singoli quartieri.[1]
«Divise il territorio della città in regioni e quartieri (vici) e stabilì che quelle fossero amministrate da magistrati annuali estratti a sorte, mentre per i secondi da magistri scelti tra la plebe del vicinato.»
Queste regiones sono giunte a noi attraverso i cosiddetti Cataloghi regionari, in due differenti redazioni leggermente diverse tra loro. Delle due versioni la prima ci è giunta con il titolo di Curiosum urbis Romae regionum XIIII, mentre la seconda, priva di titolo, è normalmente conosciuta come Notitia urbis Romae.[2]
IPorta Capena: Prese il nome dalla porta delle mura serviane da cui entrava in città la via Appia e si estendeva nella valle da questa percorsa a sud del Celio, fino oltre il successivo percorso delle mura aureliane.
IVTemplum Pacis: Prese il nome dal complesso monumentale del Tempio della Pace, costruito dall'imperatore Vespasiano e comprendeva la Velia (collina tra il Palatino e l'Oppio, eliminata nel XX secolo per l'apertura di via dei Fori Imperiali) e la valle tra l'Esquilino e il Viminale, con il popolare quartiere della Suburra (Subura). Dell'Esquilino comprendeva le propaggini del Fagutale (Fagutal) con la zona delle "Carine" (Carinae) e parte del Cispio.
VEsquiliae: Prese il nome dall'Esquilino e comprendeva parte dell'Oppio e del Cispio e la zona pianeggiante subito fuori le mura serviane.
VIAlta Semita: Prese il nome dalla via che percorreva la dorsale del colle Quirinale e comprendeva quest'ultimo e il vicino Viminale.
VIIVia Lata: Prese il nome dal tratto della via Flaminia, che tra le mura serviane e le successive mura aureliane diventava una via urbana, corrispondente all'attuale Via del Corso. Comprendeva la parte della pianura del Campo Marzio ad est della via, compreso il collis hortulorum, più tardi detto mons Pincius, ossia l'attuale Pincio.
IXCircus Flaminius: Prese il nome dalla denominazione della parte meridionale della pianura del Campo Marzio, nella parte più vicina all'Isola Tiberina e comprendeva il settore della pianura ad ovest della via Lata.
XIIPiscina Publica: Prese il nome da un monumento scomparso durante l'età imperiale e comprendeva l'altura dove oggi sorge la chiesa di San Saba, che oggi, a differenza che in antico, è ritenuta parte dell'Aventino, e le sue propaggini verso la via Appia, occupate dalle terme di Caracalla.