24 Ore di Le Mans 1977 | |
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Edizione n. 45 della 24 Ore di Le Mans | |
Dati generali | |
Inizio | 11 giugno |
Termine | 12 giugno |
valevole anche per il Campionato del mondo sportprototipi | |
Titoli in palio | |
Vittoria assoluta | ![]() ![]() ![]() su Porsche 936 Gruppo 6 oltre 2 litri |
Gruppo 5 | ![]() ![]() su Porsche 935 |
Classe GTP | ![]() ![]() su Inaltera LM77 |
Gruppo 6 fino a 2 litri | ![]() ![]() ![]() su Chevron B36 |
Gran Turismo IMSA | ![]() ![]() ![]() su Porsche 934 ![]() ![]() ![]() su BMW 3.0CSL |
Altre edizioni | |
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La 24 Ore di Le Mans 1977 fu il 45º Grand Prix d'Endurance e si svolse l'11 e 12 giugno 1977. La gara non era valevole per il Mondiale Marche e ad essa parteciparono vetture sport prototipo del Gruppo 6 ("fino a 2 litri" e "oltre 2 litri") e Le Mans GTP, vetture di "produzione speciale" del Gruppo 5 e Gran Turismo appartenenti a Gruppo 4, Le Mans GTX e IMSA GT[1].
La maggiore novità regolamentare fu la cancellazione delle restrizioni per il consumo: non era più obbligatorio percorrere almeno venti giri con un pieno, però la capacità massima dei serbatoi fu limitata a 160 litri e il numero di ottano fu elevato a 100, come in Formula 1 (e dopo le proteste della Renault)[2]. Inoltre fu concessa la massima libertà nelle riparazioni: le uniche cose che non potevano essere toccate erano il blocco motore, il telaio e la carrozzeria[2].
Prima di passare in Formula 1, la Renault aveva deciso di far sua la 24 Ore e per il 1977 aveva profuso tutte le sue energie per raggiungere tale obbiettivo. Iscrisse 4 vetture del tipo Renault Alpine A442 per gli equipaggi Jabouille/Bell, Depailler/Laffite, Jaussaud/Tambay e Pironi/Arnoux/Fréquelin con essi aveva sostenuto lunghe sessioni di prova al Circuito Paul Ricard a Le Castellet durante i mesi di gennaio, febbraio e aprile[2]. Con una tale preparazione alle spalle, la squadra ufficiale Renault era favorita nei pronostici. Per fronteggiarla la Porsche iscrisse due sportprototipo 936 affidandoli a Ickx/Pescarolo (in due avevano già vinto 6 edizioni) e Barth/Haywood, con quest'ultimo reduce dalla sua terza vittoria alla 24 Ore di Daytona ottenuta grazie all'impresa di pilotare la sua Porsche Carrera RSR da solo per tutta la notte[3].
Per questa edizione le Mirage GR8 abbandonarono quell'anno il consueto motore aspirato Ford Cosworth DFV V8 3 litri per affidarsi al Renault V6 Turbo, il medesimo motore delle Alpine. I piloti furono Schuppan/Jarier e Posey/Leclère, con Jarier che all'ultimo momento sostituisce Jean-Louis Lafosse, che citerà in giudizio il team[2]. Dopo lunghi test effettuati a Indianapolis dove non sono emersi problemi, le Mirage puntano sulla loro affidabilità in quanto meno veloci e più pesanti dalle vetture ufficiali Renault.
Gli altri concorrenti del Gruppo 6 "oltre 3 litri", anch'essi propulsi dal Ford Cosworth DFV, sono la britannica De Cadenet-Lola, con alla guida lo stesso progettista in coppia con Chris Craft e la francese Inaltera, al secondo anno a Le Mans con due vetture per Beltoise/Holbert e "Christine"/Lella Lombardi, più un'altra nella categoria GTP, e tra gli outsiders la Lola T286 di Perrier/Lapeyre.
Nel Gruppo 5, quello delle vetture Silhouette, solo la Porsche è presente con quattro 935, tra cui una ufficiale della scuderia Martini Racing per Stommelen/Schurti, le versioni clienti per Ballot-Léna/Gregg e il Gelo Racing Team (due esemplari per Schenken/Hezemans/Hayer/Ludwig) e infine una elaborata da Kremer per Edwards/Faure. Presenti inoltre il NART con una Ferrari 365 BB e una Aston Martin DBS V8 di una scuderia privata.
Dopo una prima sessione di qualifica bagnata dalla pioggia dove le sportprototipo con carrozzeria barchetta preferiscono restare ai box, la seconda sessione disputata sotto il sole permette alla Renault di piazzare le sue 4 vetture tra i primi 5 posti in griglia, con la sola Porsche 936 degli esperti Ickx e Pescarolo al terzo posto a interrompere l'egemonia francese. Poi la Porsche 935 del Martini Racing, in quarta fila l'altra 936, seguita dalle due 935 del Gelo Racing Team e al decimo posto dalla Lola T286 di Lapeyre e Fevrier, mentre le Mirage-Renault erano solo decima e undicesima, seguite dalla Inaltera di Beltoise e Holbert[2].
Alle 16:00 la partenza lanciata vide involarsi al comando la Renault-Alpine n°9 di Jabouille, seguita dalla 935 di Stommelen, le due 936 di Ickx e Barth e dalle A442 di Tambay e Laffite, ma già al primo giro ci fu un colpo di scena: tra la curva di Mulsanne e quella di Indianapolis la Alpine Renault n°16 di Arnoux/Pironi/Frequelin prese fuoco[3] a causa di un difetto al circuito di lubrificazione del turbo e, completamente distrutta, fu costretta al ritiro[2]. Anche la Porsche n°38 del Gelo Racing si ritirò tradita dal motore e poco dopo Stommelen si fermò ai box per una perdita d'olio dal coperchio della distribuzione: 4 giri persi e l'inquietudine sulle sorti del motore che l'avrebbe seguito per il resto della sua gara, in cui riparte dalla 40ª posizione[2].
Dopo solo un'ora di gara Jabouille conduceva la corsa seguito dalle due 936, dalle altre due Renault-Alpine, dalle Mirage, dall'Inaltera e con la prima Gruppo 5 al 6º posto, ma la Porsche di Barth/Haywood dovette fermarsi ai box per sostituire la pompa dell'iniezione, perdendo 9 giri e ripartendo in 41ª posizione[2]. Ickx tenne un ritmo conservativo scendendo dal secondo al quarto posto alla fine della terza ora di gara, confidando nella maggiore autonomia della sua 936, così che il compagno Pescarolo si ritrovò a lottare per la prima posizione contro la A442 di Jabouille[3], fino a che il ritmo infernale imposto dalle vetture francesi costò la gara alla Porsche n°3, che Pescarolo riportò mestamente ai box in una nuvola di fumo. A questo punto i due piloti vennero riassegnati alle vetture ufficiali Porsche superstiti: il belga andò sull'altra 936, mentre il francese sarebbe dovuto salire sulla 935 nella speranza di far risalire in classifica entrambe le vetture ormai attardate[2].
Dopo tre ore di corsa le tre Renault-Alpine furono saldamente al comando, seguite dalle due Mirage, mentre intorno a loro accadde un'ecatombe di rotture meccaniche: la Stratos Turbo, un paio di BMW 3.0 CSL, l'Osella, ma soprattutto la 935 di Stommelen (che intanto occupava l'ottava posizione) furono tradite dal motore[2], col ritiro di quest'ultima che lasciò definitivamente appiedato Pescarolo[3]. A questo punto il Martini Racing aveva solo una vettura ancora in pista, sulla quale Ickx salì alle 20:00 circa, quando era in 17ª posizione. Poco dopo la Mirage di Posey/Leclère rimase ferma lungo la pista con la pompa della benzina rotta, mentre Ickx iniziava la sua rimonta recuperando 6 secondi al giro[2] alle vetture di testa per cercare di azzerare il suo svantaggio di sei giri e la più lenta delle A442, quella di Tambay/Jaussaud, fece una sosta di 13 minuti ai box per problemi di raffreddamento.
Durante la notte le Alpine continuarono sul loro ritmo, ma alle 04:00 cominciarono i problemi per le vetture francesi: la n°8 di Depailler e Laffite si fermò ai box per riparare gli ingranaggi del cambio e perse 8 giri e meno di un'ora dopo Tambay si fermò alla curva Indianapolis col motore rotto. Intanto Ickx ne approfittò e alle 07:00 si ritrovò in seconda posizione a 7 giri da Jabouille/Bell, dopo aver recuperato dalla 41ª posizione[3], e la sua perseveranza lo portò a condurre la gara allorquando la vettura di testa si ritirò un paio di ore dopo col motore rotto[2] a causa di un pistone forato[3].
Alle nove del mattino la classifica vedeva ancora al comando la Renault ormai ritirata, con l'unica Porsche ufficiale superstite intenta a recuperare i 7 giri di svantaggio davanti all'altra Renault, alla 935 n°39 del Gelo Racing Team, alla Mirage-Renault di Schuppan/Jarier (staccata di 18 giri), alla Inaltera di Ragnotti/Rondeau, alla 935 di Claude Ballot-Léna e Peter Gregg, alla Chevron B36 di classe "fino a due litri" della ROC e alla De Cadenet-Lola[2], che aveva perso posizioni a causa di una lunga sosta ai box per riparare i danni avuti in un incidente dovuto all'aquaplaning quando aveva cominciato a piovere all'alba e che si sarebbe battuta ardentemente per tutto il resto della gara[3].
Dopo una mezz'ora la 936 prese il comando e furono così i piloti Renault a dover inseguire Ickx, Haywood e Barth, con Depailler e Laffite staccati di poco meno di due giri quando erano le 10:00[3], ma la loro gara finì alle 11:50, traditi anch'essi dal motore[2]. Il contributo di Ickx fu determinante e, con un vantaggio sulla Mirage-Renault di Schuppan e Jarier ritenuto incolmabile, il belga cedette il volante agli altrettanto determinati compagni di equipaggio per gli ultimi due turni: Barth lasciò il volante a Haywood a meno di un'ora dal termine e con 19 giri di vantaggio sugli inseguitori, ma lo statunitense, notando il fumo che cominciava a fuoriuscire dallo scarico, rientrò ai box poco dopo a causa di un pistone rotto da una valvola[2][3].
Non c'era il tempo di effettuare una riparazione e a quel punto l'unica soluzione, visto il vantaggio residuo, fu trovata da Jurgen Barth, (progettista oltre che pilota della vettura): quella di tentare di completare il giro iniziato con la sosta ai box (il cronometraggio scattava prima dei box) e percorrerne un altro a bassa velocità e tagliare il traguardo, in quanto a Le Mans vengono classificate solo le vetture che allo scadere delle 24 Ore passano sotto la bandiera a scacchi[3], completando l'ultimo giro con un tempo non superiore a 3 volte la pole position. Furono tolte alimentazione e accensione al cilindro danneggiato, fu montato un cronometro sul cruscotto allo scopo di tenere d'occhio il tempo e Jürgen Barth fu fatto ripartire quando mancavano 10 minuti alla fine: il tedesco completò il primo giro in 6 minuti (circa il 60% di tempo in più rispetto al giro più veloce segnato dalla vettura) e poi completò il successivo[2].
Nonostante il fumo emesso dallo scarico, la Porsche riuscì nell'impresa e fece sua un'altra edizione della gara. Il podio fu completato dalla Mirage-Renault e dalla Porsche 935 di Claude Ballot-Léna e Peter Gregg, che diedero al costruttore tedesco anche la vittoria nel Gruppo 5. Ai piedi del podio arrivò l'Inaltera LM77 di Jean Ragnotti e Jean Rondeau, che ripeté la vittoria di classe GTP già ottenuta l'anno precedente, seguito dalla De Cadenet-Lola, che vide la bandiera a scacch fermare la sua rincorsa quando era giunta a meno di un minuto dal podio[3].
Pos | Classe | N° | Squadra | Piloti | Vettura | Motore | Giri |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | S +2.0 |
4 | ![]() |
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Porsche 936/77 | Porsche Type-935 2.1L Turbo Flat-6 | 342 |
2 | S +2.0 |
10 | ![]() |
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Mirage GR8 | Renault 2.0L Turbo V6 | 331 |
3 | Gr.5 | 40 | ![]() |
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Porsche 935 | Porsche Type-935 2.9L Turbo Flat-6 | 315 |
4 | GTP | 88 | ![]() |
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Inaltera LM77 | Ford Cosworth DFV 3.0L V8 | 315 |
5 | S +2.0 |
5 | ![]() |
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De Cadenet-Lola LM | Ford Cosworth DFV 3.0L V8 | 315 |
6 | S 2.0 |
20 | ![]() |
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Chevron B36 | ROC-Chrysler 2.0L I4 | 303 |
7 | GT | 58 | ![]() |
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Porsche 934 | Porsche 3.0L Turbo Flat-6 | 298 |
8 | IMSA | 71 | ![]() |
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BMW 3.0CSL | BMW 3.2L I6 | 291 |
9 | IMSA | 50 | ![]() |
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BMW 320i | BMW 2.0L I4 | 287 |
10 | IMSA | 61 | ![]() |
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Porsche 911 Carrera RS | Porsche 3.0L Flat-6 | 281 |
11 | S +2.0 |
2 | ![]() |
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Inaltera LM77 | Ford Cosworth DFV 3.0L V8 | 279 |
12 | IMSA | 70 | ![]() |
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Porsche 911 Carrera RSR | Porsche 3.0L Flat-6 | 275 |
13 | S +2.0 |
1 | ![]() |
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Inaltera LM77 | Ford Cosworth DFV 3.0L V8 | 275 |
14 | IMSA | 79 | ![]() |
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Porsche 911 Carrera RS | Porsche 3.0L Flat-6 | 274 |
15 | GTP | 86 | ![]() |
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WM P76 | Peugeot PRV 2.7L V6 | 274 |
16 | IMSA | 75 | ![]() |
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Ferrari 365 GT4/BB | Ferrari 4.4L Flat-12 | 268 |
17 | GTP | 83 | ![]() |
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Aston Martin DBS V8 | Aston Martin 5.3L V8 | 260 |
18 | Gr.5 | 47 | ![]() |
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Porsche 911 Carrera RSR | Porsche 3.0L Flat-6 | 254 |
19 | GT | 56 | ![]() |
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Porsche 934 | Porsche 3.0L Turbo Flat-6 | 253 |
20 | IMSA | 77 | ![]() ![]() |
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Porsche 911 Carrera RSR | Porsche 3.0L Flat-6 | 246 |
Poiché non hanno coperto il 70% della distanza del vincitore (239 giri)
Pos | Classe | N° | Squadra | Piloti | Vettura | Motore | Giri |
---|---|---|---|---|---|---|---|
21 | S 2.0 |
31 | ![]() |
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Lola T290/4S | Ford Cosworth BDA 2.0L I4 | 212 |
Pos | Classe | N° | Squadra | Piloti | Vettura | Motore | Giri |
---|---|---|---|---|---|---|---|
22 | Gr.5 | 39 | ![]() |
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Porsche 935 | Porsche Type-935 2.9L Turbo Flat-6 | 269 |
23 | S +2.0 |
8 | ![]() |
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Renault Alpine A442 | Renault 2.0L Turbo V6 | 289 |
24 | GTX | 96 | ![]() |
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Porsche 911 Carrera RS | Porsche 3.0L Flat-6 | ? |
25 | IMSA | 78 | ![]() |
![]() ![]() ![]() |
Porsche 911 Carrera RSR | Porsche 3.0L Flat-6 | 198 |
26 | S +2.0 |
9 | ![]() |
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Renault Alpine A442 | Renault 2.0L Turbo V6 | 257 |
27 | S 2.0 |
25 | ![]() |
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Chevron B36 | ROC-Chrysler 2.0L I4 | 176 |
28 | IMSA | 80 | ![]() |
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Porsche 911 Carrera RS | Porsche 3.0L Flat-6 | 191 |
29 | GTP | 87 | ![]() |
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Alpine A310 | Renault PRV 2.7L V6 | 137 |
30 | S 2.0 |
21 | ![]() |
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Sauber C5 | BMW 2.0L I4 | 161 |
31 | GT | 57 | ![]() |
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Porsche 934 | Porsche 3.0L Turbo Flat-6 | 116 |
32 | GT | 63 | ![]() |
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Porsche 911 Carrera | Porsche 3.0L Flat-6 | ? |
33 | GTP | 85 | ![]() |
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WM P77 | Peugeot PRV 2.7L Turbo V6 | 90 |
34 | GT | 59 | ![]() |
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Porsche 934 | Porsche 3.0L Turbo Flat-6 | 160 |
35 | S +2.0 |
7 | ![]() |
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Renault Alpine A442 | Renault 2.0L Turbo V6 | 158 |
36 | S +2.0 |
14 | ![]() |
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Lola T286 | Ford Cosworth DFV 3.0L V8 | ? |
37 | GT | 60 | ![]() |
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Porsche 934 | Porsche 3.0L Turbo Flat-6 | ? |
38 | GT | 55 | ![]() |
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Porsche 934 | Porsche 3.0L Turbo Flat-6 | 115 |
39 | Gr.5 | 48 | ![]() |
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Porsche 911 Carrera | Porsche 3.0L Flat-6 | 90 |
40 | S 2.0 |
29 | ![]() |
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Osella PA5 | BMW 2.0L I4 | 100 |
41 | S 2.0 |
32 | ![]() |
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Cheetah G601 | BMW 2.0L I4 | ? |
42 | GT | 62 | ![]() |
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Porsche 911 Carrera | Porsche 3.0L Flat-6 | ? |
43 | Gr.5 | 49 | ![]() |
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Porsche 934/5 | Porsche Type-935 3.2L Turbo Flat-6 | 65 |
44 | S +2.0 |
11 | ![]() |
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Mirage GR8 | Renault 2.0L Turbo V6 | 58 |
45 | GTP | 89 | ![]() |
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Lancia Stratos Turbo | Ferrari Dino 2.4L Turbo V6 | 37 |
46 | IMSA | 76 | ![]() |
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BMW 3.0CSL | BMW 3.2L I6 | 28 |
47 | IMSA | 72 | ![]() |
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BMW 3.0CSL | BMW 3.2L I6 | ? |
48 | Gr.5 | 41 | ![]() |
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Porsche 935/77 | Porsche Type-935 2.9L Turbo Flat-6 | 52 |
49 | S 2.0 |
28 | ![]() |
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Lola T294 | ROC-Chrysler 2.0L I4 | 27 |
50 | S 2.0 |
22 | ![]() ![]() |
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Chevron B31 | Ford Cosworth FVD 2.0L I4 | 21 |
51 | S +2.0 |
3 | ![]() |
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Porsche 936/77 | Porsche Type-935 2.1L Turbo Flat-6 | 45 |
52 | S 2.0 |
30 | ![]() |
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Lola T296 | Ford Cosworth BDG 2.0L I4 | 19 |
53 | Gr.5 | 42 | ![]() |
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Porsche 935 K2 | Porsche Type-935 2.8L Turbo Flat-6 | 15 |
54 | Gr.5 | 38 | ![]() |
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Porsche 935 | Porsche Type-935 2.8L Turbo Flat-6 | 15 |
55 | S +2.0 |
16 | ![]() |
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Renault Alpine A442 | Renault 2.0L Turbo V6 | 0 |