ACAZ C.2 | |
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Descrizione | |
Tipo | Aereo da caccia e ricognizione |
Equipaggio | 2 |
Costruttore | Ateliers de Construction Aéronautique de Zeebrugge |
Data primo volo | 1926 |
Data ritiro dal servizio | 1933 |
Esemplari | 1 |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 6,25 m |
Apertura alare | 12,5 m |
Altezza | 3,4 m |
Superficie alare | 40,45 m² |
Peso a vuoto | 1.260 |
Peso max al decollo | 2.070 kg |
Propulsione | |
Motore | uno in linea Hispano-Suiza 12Ha |
Potenza | 450 hp (340 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 250 km/h |
Velocità di salita | salita a 6.000 m in 35 minuti (171 m/min) |
Autonomia | 875 km |
Tangenza | 7.500 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 1 Vickers fissa in caccia, 2 Lewis da 7,7 mm brandeggiabili posteriormente |
i dati sono estratti da The Complete Book of Fighters: An Illustrated Encyclopedia of Every Fighter Aircraft Built and Flown[1] | |
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Lo ACAZ C.2 è un caccia e ricognizione belga della seconda metà degli anni Venti del XX secolo rimasto allo stadio di prototipo.[2][3]
Progettato e realizzato interamente duralluminio, il prototipo del caccia ricognitore ACAZ C.2 fu costruito presso gli Ateliers de Construction Aéronautique de Zeebrugge (ACAZ) su progetto dell'ingegnere Alfred Hermann.[4][3]
Aereo da caccia e ricognizione, biplano, di costruzione interamente in duralluminio.[4] L'ala inferiore era fortemente scalata rispetto alla superiore per favorire la visibilità del pilota.[4] Tutte e quattro le sue semiali, dotate ognuna di un singolo alettone, erano identiche e intercambiabili, facilitando così la riparazione, la sostituzione o la costruzione in serie, rendendola meno onerosa.[4] Il profilo alare era un ACAZ n.2, approvato dallo STAé, dotato di grande finezza.[4] Le due ali erano collegate tra loro da una coppia di montanti interalari, mentre quella superiore era collegata alla fusoliera con una coppia di cabane.[4] L'ossatura della li era costituita da due longheroni in duralluminio.[4] Il montaggio e lo smontaggio dell'aereo poteva essere rapidamente effettuato da tre uomini senza alcun ausilio meccanico.[4] Il propulsore era un Hispano-Suiza 12Ha a 12 cilindri in linea, raffreddati a liquido, erogante la potenza di 450 CV.[4]
Il pilota e l'osservatore/mitragliere erano seduti in tandem, in abitacoli aperti.[4] L'armamento consisteva in una singola mitragliatrice Vickers da 7,7 mm fissa, sparante anteriormente e sincronizzata, e due mitragliatrici Lewis dello stesso calibro, montate su un supporto flessibile.[4] Nell'aereo vi era spazio per delle fotocamere, consentendone l'uso per la ricognizione fotografica.[2]
L'aereo, con matricola O-BAFX, effettuò il suo primo volo all'inizio del luglio 1926 sulla spiaggia di Zonte, nelle mani del pilota collaudatore adjudant Joseph Lang.[3] Il caccia fu poi valutato a Evere da una commissione militare dell'Aéronautique Militaire Belge e dallo STAé di Bruxelles, e sebbene si fosse rivelato estremamente manovrabile alla quota di 5.000 m, non ottenne alcun ordine di produzione in quanto gli fu preferito il Breguet Bre 19.[4][3] Il 9 marzo 1928, l'unico prototipo fu impiegato dal pilota Edmond Thieffry, insieme a due passeggeri, Joseph Lang e Philippe Quersin, per un tentativo di volo verso il Congo belga che, a causa del sovraccarico, si concluse con un atterraggio di fortuna a Philippeville.[2] Il prototipo fu riparato, ricevette la matricola OO-AFX, e fu poi demolito il 25 gennaio 1933.[2][3]