AF Andromedae

AF Andromedae
AF Andromedae
Classe spettraleWN, O, B, A
Tipo di variabileLVB
Distanza dal Sole~2,5 miliardi di anni luce
CostellazioneAndromeda
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta00h 43m 33.086s[1]
Declinazione+41° 49′ 10.31″[1]
Dati fisici
Raggio medio63[2] R
Massa
50-120[3] M
Temperatura
superficiale
  • 33 000±3 000 K[4] (media)
  • 7 000[4] (max)
Luminosità
1.500.000[5] L
Dati osservativi
Magnitudine app.17,325
Nomenclature alternative
AF Andromedae, AF And, HV 4013, 2MASS 00433308+4112103, Var 19

AF Andromedae (AF And) è una variabile blu luminosa (LBV), una stella la cui luminosità apparente cambia nel tempo, ed è tra le stelle più luminose di questo tipo nella galassia di Andromeda. La massa della stella non è stata calcolata esplicitamente, ma si stima sia 50-120 M.[3]

Ne fu scoperta la natura di stella variabile nel 1927, dall'osservatorio dell'Harvard College, con un intervallo di magnitudine fotografica compreso tra 15,3 e 16,5, e venne inizialmente indicata come HV 4013,[6] per poi diventare AF Andromedae.[7] Uno studio successivo ne ricostruì la storia tra il 1917 e il 1953, rilevando cinque o sei eruzioni maggiori e due o tre minori.[8] Altre eruzioni furono osservate nel 1970-74, 1987-92, 1998-2001[4] e 2017.[9]

AF And è stata spesso chiamata var 19, dal nome del suo numero in una lista di stelle variabili di Hubble in M31 e M33. È stata identificata come una delle cinque variabili Hubble-Sandage: Var A, Var B, Var C e Var 2 in M33 e Var 19 in M31.[10][11][8] Sulla base dei confronti dei diagrammi colore-colore, le è stata assegnata la classe spettrale B ed è stata correlata alle variabili P Cygni. Le osservazioni dal 1960 al 1970 hanno mostrato variazioni irregolari della magnitudine nella banda B (blu) tra 15,5 e 17,6, con magnitudini visive leggermente superiori.[10] Il primo spettro dettagliato fu pubblicato nel 1975.[12]

Spettro di emissione

[modifica | modifica wikitesto]

AF And, durante le fasi esplosive, ha uno spettro di emissione peculiare, molto simile a quello di Eta Carinae, probabilmente a causa di un denso vento stellare.[12] Quando è quiescente, lo spettro è simile alle stelle post-sequenza principale di tipo O o a quelle di tipo WN.[13]

In particolare si riscontrano emissioni insolitamente forti nelle righe 250,7 nm del FeII[14] (caratteristica simile a quella riscontrata in Eta Carinae)[13] e dell'idrogeno, sia consentite che proibite, nonché linee di HeI[15]più deboli. La variabilità e la mancanza di certe righe di assorbimento sfidano una normale classificazione spettrale, ma è stata ipotizzata una classificazione vicina alla A.[12]

  1. ^ a b (EN) A. G. A. Brown, A. Vallenari e T. Prusti, Gaia Early Data Release 3 - Summary of the contents and survey properties, in Astronomy & Astrophysics, vol. 649, 1º maggio 2021, pp. A1, DOI:10.1051/0004-6361/202039657. URL consultato il 23 settembre 2023.
  2. ^ T. Szeifert, R. M. Humphreys e K. Davidson, HST and groundbased observations of the `Hubble-Sandage' variables in M 31 and M 33., in Astronomy and Astrophysics, vol. 314, 1º ottobre 1996, pp. 131–145. URL consultato il 23 settembre 2023.
  3. ^ a b B. Burggraf, K. Weis e D. J. Bomans, LBVs in M33: Their Environments and Ages, vol. 353, 1º dicembre 2006, pp. 245. URL consultato il 23 settembre 2023.
  4. ^ a b c (EN) Yogesh C. Joshi, Kaushal Sharma e Anjasha Gangopadhyay, A Long-term Photometric Variability and Spectroscopic Study of Luminous Blue Variable AF And in M31, in The Astronomical Journal, vol. 158, n. 5, 2019-10, pp. 175, DOI:10.3847/1538-3881/ab39e9. URL consultato il 23 settembre 2023.
  5. ^ Roberta M. Humphreys, Kris Davidson e David Hahn, Luminous and Variable Stars in M31 and M33. V. The Upper HR Diagram, in The Astrophysical Journal, vol. 844, n. 1, 20 luglio 2017, pp. 40, DOI:10.3847/1538-4357/aa7cef. URL consultato il 23 settembre 2023.
  6. ^ W. J. Luyten, Two New Variables in the Region of the Andromeda Nebula, in Harvard College Observatory Bulletin, vol. 851, 1º ottobre 1927, pp. 4–5. URL consultato il 23 settembre 2023.
  7. ^ (DE) P. Guthnick e R. Prager, Benennung von veränderlichen Sternen, in Astronomische Nachrichten, vol. 234, n. 20, 1928, pp. 377–406, DOI:10.1002/asna.19282342002. URL consultato il 23 settembre 2023.
  8. ^ a b Edwin Hubble e Allan Sandage, The Brightest Variable Stars in Extragalactic Nebulae. I. M31 and M33., in The Astrophysical Journal, vol. 118, 1º novembre 1953, pp. 353, DOI:10.1086/145764. URL consultato il 23 settembre 2023.
  9. ^ John C. Martin, Roberta M. Humphreys e Kamil Hornoch, AF And - An LBV/S Dor Variable In Outburst, in The Astronomer's Telegram, vol. 10383, 1º maggio 2017, p. 1. URL consultato il 23 settembre 2023.
  10. ^ a b A. S. Sharov, Bright variable stars in the Andromeda M31 and Triangulum M33 nebulae., in Peremennye Zvezdy, vol. 19, 1º gennaio 1973, pp. 3–17. URL consultato il 23 settembre 2023.
  11. ^ R. M. Humphreys, Luminous variable stars in M31 and M33., in The Astrophysical Journal, vol. 219, 1º gennaio 1978, pp. 445–451, DOI:10.1086/155797. URL consultato il 23 settembre 2023.
  12. ^ a b c R. M. Humphreys, The spectra of AE Andromedae and the Hubble-Sandage variables in M31 and M33., in The Astrophysical Journal, vol. 200, 1º settembre 1975, pp. 426–429, DOI:10.1086/153806. URL consultato il 23 settembre 2023.
  13. ^ a b Roberta M. Humphreys, Kerstin Weis e Kris Davidson, LUMINOUS AND VARIABLE STARS IN M31 AND M33. II. LUMINOUS BLUE VARIABLES, CANDIDATE LBVs, Fe II EMISSION LINE STARS, AND OTHER SUPERGIANTS, in The Astrophysical Journal, vol. 790, n. 1, 2 luglio 2014, pp. 48, DOI:10.1088/0004-637x/790/1/48. URL consultato il 23 settembre 2023.
  14. ^ Ferro ionizzato una volta, secondo la nomenclatura della spettroscopia astronomica.
  15. ^ Elio neutro

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Stelle: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di stelle e costellazioni