AMC Hornet | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | American Motors |
Tipo principale | Berlina |
Altre versioni | Coupé Hatchback Familiare |
Produzione | dal 1969 al 1977 |
Sostituisce la | Rambler American |
Sostituita da | AMC Concord |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | da 4554 a 4719 mm |
Larghezza | 1793 mm |
Passo | 2743 mm |
Altro | |
Stile | Richard A. Teague |
La Hornet è un'autovettura compact prodotta dalla AMC dal 1969 al 1977. In Australia è stata commercializzata come Rambler Hornet.
La Hornet sostituì la Rambler American, che fu l'ultimo modello AMC a portare il nome "Rambler". La Hornet è stata assemblata a Kenosha (Wisconsin), a Brampton (Ontario), a Città del Messico, a Melbourne ed a Durban. In Messico, Australia ed in Sudafrica la vettura venne prodotta su licenza, rispettivamente, dalla Vehículos Automotores Mexicanos, dalla Australian Motor Industries e dalla Toyota.
La Hornet fu un modello importante per la AMC e servì come base per la Gremlin, la Concord, la Spirit e la Eagle. Il pianale su cui era basato il modello fu poi utilizzato dalla compagnia fino al 1988.
L'offerta dei motori comprendeva dei sei cilindri in linea aventi una cilindrata da 3,3 L, 3,8 L, 4,1 L, 4,2 L e 4,6 L (i propulsori da 4,1 L e 4,6 L erano offerti però solo in Messico) e due V8 che avevano invece una cubatura, rispettivamente, di 5 L e 5,9 L. Il motore era montato anteriormente, mentre la trazione era posteriore. L'offerta dei cambi comprendeva una trasmissione automatica a tre rapporti oppure un cambio manuale a tre o quattro marce. Il modello era offerto in versione coupé due porte, hatchback tre porte, berlina due o quattro porte e familiare quattro porte.
Agli inizi degli anni '70, quando le nuove norme anti-inquinamento entrarono in vigore negli Stati Uniti, l'AMC decise di lanciare una versione ad alte prestazioni della Hornet, denominata SC/360. Montava un propulsore 360 V8 da 285 cv derivato dalla Javelin AMX gestito da un cambio manuale a tre velocità. All'esterno la vettura era riconoscibile dalle decalcomanie sportive e dai cerchi in acciaio innestati in pneumatici Polyglas D70x14s.[1]