Abdallah bin Bayyah (Timbedra, 1935) è un politico e religioso mauritano.
Figlio dello sceicco Mahfudh ibn Bayyah, un eminente studioso musulmano mauritano, Abdallah ha studiato alla scuola del padre esegesi coranica, diritto islamico e arabo ed ha poi approfondito gli studi religiosi in altri centri della Mauritania. Successivamente è stato mandato a studiare legge in Tunisia ed ha completato la sua formazione giuridica con un tirocinio svolto nelle corti giudiziarie tunisine. Tornato in Mauritania ha esercitato l'attività di giudice, poi si è dedicato alla politica, diventando Ministro dell'educazione e successivamente Ministro della giustizia; in seguito ha esercitato anche la funzione di Vice Primo ministro. Dal 1970 al 1978 è stato componente del comitato permanente del Partito del Popolo Mauritano. In seguito al colpo di stato che ha estromesso il presidente mauritano Moktar Ould Daddah e messo fuorilegge il Partito del Popolo Mauritano, Abdallah ha cessato l'attività politica e ripreso gli studi islamici, diventando uno specialista di tutte le quattro principali scuole del sunnismo, con particolare attenzione per la scuola malikita. Si è poi trasferito in Arabia Saudita, dove è diventato professore di giurisprudenza islamica all'Università Re Abdulaziz a Gedda.
Bin Bayyah è un seguace della teologia asharita e del sufismo. Oltre all'arabo, parla correntemente il francese ed ha partecipato a numerosi incontri internazionali. È stato vice presidente dell'International Union of Muslim Scholars e membro dell'European Council for Fatwa and Research, un consiglio di religiosi musulmani che mirano a spiegare la legge islamica tenendo conto della realtà dei musulmani europei. Critico verso l'estremismo religioso, bin Bayyah ha sottoscritto il messaggio di Amman e la lettera a Baghdadi, una lettera aperta indirizzata ad Abu Bakr al-Baghdadi contenente il rifiuto teologico della proclamazione dello Stato Islamico e della sua ideologia. Bin Bayyah ha inoltre pubblicato diversi libri.[1]
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