Abdellatif Laabi (in arabo عبد اللطيف اللعبي?; Fès, 1942) è un poeta, scrittore e attivista marocchino.
Abdellatif Laabi nacque a Fès nel 1942.[1] Studiò letteratura francese all'Università Mohammed V di Rabat. All'università lanciò iniziative teatrali e insegnò lingua francese in un liceo di Rabat. Nel 1966 fondò la rivista Souffles insieme a Tahar Ben Jelloun e Mohammed Khaïr-Eddine, che ottenne un importante successo tra gli attivisti della sinistra marocchina. In seguito alle proteste del 1965 si unì al Partito della Liberazione e del Socialismo e successivamente a Ila al-Amam. Venne arrestato nel gennaio 1972. Venne incarcerato fino al 1980 e in seguito al suo rilascio emigrò in Francia dove sviluppò la sua produzione letteraria, vincendo il premio Goncourt nel 2009.[2] Nel 2013 fece scalpore una sua dichiarazione, espressa in occasione di un'intervista, nella quale rivendicò il diritto di essere sepolto in Marocco con un funerale laico.[3][4]
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