Pretestato e Paulina avevano una domus sull'Esquilino, a (Roma), nella zona tra via Merulana e via dell'Arco di San Vito, nei pressi dell'attuale Palazzo Brancaccio.[2] I giardini che circondavano l'abitazione, gli Horti Vettiani,[3] si estendevano fino all'attuale stazione ferroviaria di Roma Termini. I ritrovamenti archeologici effettuati in questa area hanno riportato alla luce diverse evidenze riconducibili alla famiglia di Pretestato. Oltre ad alcuni tratti di fistulae aquariae[4] vi è la base di una statua recante la dedica a Celia Concordia, ultima o penultima sacerdotessa di Vesta. Clelia aveva innalzato una statua a Pretestato dopo la sua morte (384): in cambio, Paulina le dedicò a sua volta una statua, con la dedica:
«Fabia Aconia Paulina erige questa statua di Celia Concordia, gran sacerdotessa delle Vestali, non solo a testimonianza delle sue virtù, della sua castità e della sua devozione agli dèi, ma anche come segno di ringraziamento per l'onore concesso dalle Vestali a suo marito Pretestato, al quale hanno dedicato una statua nel loro collegio.»
Sulla base di un monumento funebre dedicato a Pretestato,[5] sono incisi il cursus honorum del marito di Paulina, due dediche di Pretestato alla moglie e un poema di Paulina dedicato al marito e al loro amore coniugale, forse una derivazione dell'orazione funebre declamata da Paulina per il funerale del marito.[6]
^CILVI, 1780, probabilmente da un contesto privato, poi nella basilica dei Santi XII Apostoli, infine andata perduta: «Fabiae Aconiae Paulinae, c(larissimae) f(eminae), / filiae Aconii Catullini, v(iri) c(larissimi), ex praef(ecto) et consule ord(inario), / uxori Vetti Praetextati, v(iri) c(larissimi), praef(ecti) et consulis designati, / sacratae apud Eleusinam deo Iaccho Cereri et Corae, /(5) sacratae apud Laernam deo Libero et Cereri et Corae, / sacratae apud Aeginam deabus, tauroboliatae, Isiacae, / hierophantriae deae Hecatae, Graecosacraneae deae Cereris» ovvero «A Fabia Aconia Paulina, di grado clarissimus, figlia di Aconio Catullino, di grado clarissimus, già prefetto e console ordinarius, moglie di Vettio Pretestato, di grado clarissimus, prefetto e console designato, iniziata a Eleusi al dio Iacco, a Cerere e a Cora, iniziata a Laerna al dio Liber e a Cerere e Cora, iniziata a Egina agli dei, tauroboliata, iniziata di Iside, ierofante della dea Ecate, graecosacranea della dea Cerere».
^Federico Guidobaldi, s.v. «Domus: Vettius Agorius Praetextatus», in Eva Margareta Steinby (a cura di), Lexicon Topographicum Urbis Romae II, Roma, Quasar, 1995, p. 164.
Maijastina Kahlos, "Paulina and the Death of Praetextatus". URL consultato il 31 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2007), Arduum res gestas scribere
Jane Stevenson, Women Latin Poets: Language, Gender and Authority from Antiquity to the Eighteenth Century, Oxford University Press, 2005, pp. 71–72. ISBN 0198185022estratto.
Maijastina Kahlos, "Vettius Agorius Praetextatus. A senatorial life in between", Acta Instituti Romani Finlandiae n. 26, Roma 2002. ISBN 952-532305-6[1]