Acrivastina | |
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Nome IUPAC | |
(E)-3-{6-[(E)-1-(4-metilfenil)-3-pyrrolidin-1-il- prop-1-enil]pyridin-2-il}prop-2-enoic acid | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C22H24N2O2 |
Massa molecolare (u) | 348,438 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 618-080-6 |
Codice ATC | R06 |
PubChem | 5284514 e 40466858 |
DrugBank | DBDB09488 |
SMILES | CC1=CC=C(C=C1)C(=CCN2CCCC2)C3=CC=CC(=N3)C=CC(=O)O |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Orale |
Dati farmacocinetici | |
Emivita | 1.5 ore |
Escrezione | Renale |
Indicazioni di sicurezza | |
La acrivastina (nella fase sperimentale nota anche con la sigla BW 825C) è un farmaco antistaminico di seconda generazione, derivato dalla triprolidina ed utilizzato per il trattamento di diversi tipi di allergie e la febbre da fieno. Agisce come un antagonista del recettore H1 dell'istamina. Il farmaco si trova in commercio sia nella forma di sciroppo alla concentrazione di 8 mg/10 ml, che di capsule da 8 mg. Acrivastina è venduta in Italia dalla società farmaceutica Elan Pharma con il nome di Semprex. In alcuni stati il farmaco è venduto come associazione precostituita con la pseudoefedrina ed è utilizzato come decongestionante nasale.
Acrivastina è un antistaminico e potente antagonista selettivo dei recettori H1 periferici, privo di importanti effetti anti-colinergici e con una scarsa capacità di oltrepassare la barriera ematoencefalica e quindi di penetrare nel sistema nervoso centrale. Nell'adulto l'attività di acrivastina, in singola dose da 8 mg, nel sopprimere la reazione cutanea (pomfo ed eritema) all'inoculazione di istamina presenta un inizio d'azione che avviene entro 30-60 minuti dalla somministrazione.[1][2]
Dopo somministrazione orale acrivastina è ben assorbita dal tratto gastrointestinale. Nell'adulto la concentrazione plasmatica di picco (C max) è di circa 150 ng/ml, e viene raggiunta dopo circa 1,5 ore (T max) dalla somministrazione di una dose di 8 mg. L'emivita plasmatica è di circa 1,5 ore. Studi sperimentali hanno dimostrato che somministrazioni ripetute per periodi fino a 6 giorni non determinano accumulo del farmaco. La principale via di eliminazione del farmaco è quella urinaria.[3][4][5]
Acrivastina è utilizzata nel trattamento della rinite allergica,[6][7] della febbre da fieno, dell'asma allergico,[8] dell'orticaria cronica idiopatica,[9][10][11] dell'angioedema.[12]
In corso di trattamento sono state segnalate cefalea, nausea, secchezza delle fauci, sonnolenza, vertigini, insonnia, ed irritabilità.
Il farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo od alla tripolidina. Ne deve essere evitato l'uso anche nelle gravide e nelle donne che allattano al seno.
Il dosaggio usuale negli adulti e nei bambini di età superiore ai 12 anni equivale a 8 mg (una capsula o 10 ml di sciroppo) tre volte al giorno.
In caso di sovradosaggio da acrivastatina è opportuno attivare le normali terapie di sostegno al respiro ed al circolo. Il trattamento include la lavanda gastrica e la somministrazione di carbone attivo.
Il farmaco è controindicato sia nelle donne gravide che nelle donne che allattano al seno.
In alcuni soggetti il farmaco quando è somministrato in associazione ad alcol o farmaci ad azione sedativa può indurre sonnolenza.