Adriaen van der Cabel (Rijswijk, 1630 o 1631 – Lione, 16 giugno 1705) è stato un pittore, incisore e disegnatore olandese.
Fu allievo di Jan van Goyen, la cui influenza si riscontra nelle sue prime opere, come Paesaggio con dune e contadini vicino ad una piccola casa[1]. Con questo maestro ottenne rapidi progressi[2], tanto che, intorno al 1655, ormai in grado di pagarsi il viaggio con il suo lavoro[3], partì per Roma, facendo tappa a Parigi e Lione[1].
A Roma nel 1664 incontrò Willem Schellinks ed entrò a far parte della Schildersbent[1] con il soprannome di Corydon o Geestigkeit[3]. Qui ebbe modo di conoscere le opere di Claude Lorrain, Pier Francesco Mola e Salvator Rosa, che lo influenzarono in modo particolare[1] e le opere di Giovanni Benedetto Castiglione, dalle quali prese spunto soprattutto per il disegno degli animali[2].
Dipinse generalmente paesaggi pastorali, con greggi e pastori, ma anche vedute di luoghi siciliani, il che fa presumere un suo soggiorno nell'isola[1].
A partire dal 7 dicembre 1688 fino alla sua morte, visse a Lione[1]. Dal 1672 al 1674, lavorò per lui il pittore paesaggista olandese di origine tedesca Johannes Glauber[4][5].
Oltre ai paesaggi dipinse anche marine, parecchie nature morte, figure da modelli e ritratti[1].
Eseguì circa 60 o 70 incisioni da suoi disegni rappresentanti paesaggi classici o vedute di porti, che denotano buona esperienza[1].
Fu noto per le sue abitudini di vita irregolari e dissolute[3], a causa delle quali le sue opere non sono tutte della medesima qualità[2].
Originariamente il nome di quest'artista fu van der Toow, che Jan van Goyen[2] od egli stesso cambiò poi in Cabel[3].
Tra i suoi allievi va ricordato Adrien Manglard.
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