Aepycamelus | |
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Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Artiodactyla |
Famiglia | Camelidae |
Genere | Aepycamelus † |
Specie | |
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L'epicamelo (Aepycamelus), noto anche con il nome, caduto in disuso, di alticamelo (Alticamelus) è un parente estinto del cammello.
L'epicamelo possedeva zampe estremamente allungate, terminanti in due dita ciascuna come gli odierni cammelli, e un lungo collo che probabilmente veniva ripiegato a S, quasi come quello dei cigni. L'altezza dell'intero animale doveva raggiungere i 3 metri. La coda era molto corta, il muso era allungato e probabilmente vi era una piccola gobba sul dorso.
Il modo di camminare di questo animale doveva essere simile a quello dei cammelli attuali, anche se le zampe allungatissime suggeriscono che, se minacciato, l'epicamelo poteva muoversi molto velocemente. A quell'epoca, in Nordamerica, i predatori certo non mancavano, e animali come Barbourofelis e Daphoenodon potevano tendere agguati o addirittura insistere in una caccia prolungata. Il modo di correre doveva essere come quello delle odierne giraffe e cammelli, che muovono entrambe le zampe di un lato contemporaneamente, in un passo chiamato ambio.
L'epicamelo era un erbivoro che probabilmente brucava le foglie degli alberi più alti.
Questo animale viveva in Nordamerica nel Miocene medio e superiore (circa 10-6 milioni di anni fa). I suoi resti sono stati rinvenuti in Colorado.
Un animale piuttosto simile, ma più primitivo, è Oxydactylus del Miocene inferiore.
Sono state riconosciute le seguenti specie: