Seku Amadu | |
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Almami | |
In carica | 1818 – 1845 |
Successore | Ahmadu II |
Nome completo | Ahmadu mo Muḥammadu mo Abi Bakr Lobbo Barry |
Nascita | Macina, 1775 |
Morte | Macina, 1845 |
Dinastia | Califfato di Hamdullahi |
Religione | Islam |
Ahmadu Lobbo, noto anche come Seku Amadu (Macina, 1775 – Macina, 20 aprile 1845), è stato un religioso maliano.
Riformatore di etnia fulana, fondò il califfato di Hamdullahi, conosciuto anche come il califfato di Macina nel 1818.
Egli fu maestro della Qadiriyya ed avvicinò a sé numerosi seguaci.[1] Influenzato dalla figura di Usman dan Fodio,[2] aderì al movimento di riforma noto come Jihad Fula che, predicando il ritorno ad un islam puro, portò all'egemonia dei Fulani a partire dal XVII secolo in varie regioni dell'Africa.
Ahmadu Lobbo portò avanti il suo jihād contro i governanti della regione del Macina che, a suo giudizio, non erano sinceri mussulmani e troppo assoggettati dell'Impero Bamana, regno in cui vigeva l'Animismo e quindi pagano.[1] Nel 1818 sorse quindi, grazie alla sua guida, un califfato che si estendeva da Djenné a Timbuctù con capitale Hamdallahi.[1]
Dopo la sua morte, avvenuta nel 1845, il califfato continuò sotto la guida di due suoi figli, ma cadde nel 1862 a seguito del jihad di Al-Ḥāǧǧ ʽUmar[1] che portò alla morte di oltre 70.000 persone[3] e all'esecuzione di Ahmadu III.[4] Da quel momento la regione fu sotto il dominio Toucouleur fino all'arrivo dei francesi nel 1893.[2]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 188748531 · ISNI (EN) 0000 0001 4062 3403 · CERL cnp01408312 · LCCN (EN) n78075103 · GND (DE) 1046996274 · BNF (FR) cb165152255 (data) · J9U (EN, HE) 987007267934105171 |
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