Alluvione del Mozambico meridionale del 2000 disastro naturale | |
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Una strada della cittadina di Xai-Xai dopo l'alluvione | |
Tipo | Inondazione |
Data inizio | ottobre 1999 |
Data fine | marzo 2000 |
Luogo | Beira, Chibuto, Chókwè, Inhambane, Mabalane, Maputo, Marracuene, Tete, Xai-Xai |
Stato | Mozambico |
Provincia | Gaza, Inhambane, Manica, Maputo, Sofala, Tete |
Distretto | Chibuto, Chókwè, Magude, Marracuene, Matutuíne, Moamba |
Conseguenze | |
Morti | 800[1] |
Sfollati | 223 000 |
L'alluvione del Mozambico meridionale del 2000 è una grave alluvione che ha colpito, tra gennaio e marzo del 2000, il Mozambico meridionale, uccidendo circa 800 persone.
Nell'ottobre e novembre 1999 una pesante alluvione colpì il Mozambico e nel mese di gennaio i fiumi Komati, Umbeluzi e Limpopo strariparono inondando parte della capitale mozambicana, Maputo (nel distretto di Chókwè il Limpopo aveva raggiunto i 6 metri oltre il limite ordinario).[2]
Alle alluvioni seguì il ciclone tropicale Eline, che toccò terra il 22 febbraio presso Beira.
L'alluvione e l'inondazione, considerati il peggior disastro ad aver colpito la nazione dal 1951, provocarono all'incirca 800 morti e più di 200 000 sfollati.[3]
L'entità del disastro costrinsero il governo mozambicano e il presidente di allora, Joaquim Chissano, a chiedere aiuto alla comunità internazionale.[4]
I danni, stimati per 500 milioni di dollari, provocarono una forte battuta d'arresto alla crescita economica del paese seguita alla fine della guerra civile.