Amlaíb mac Sitriuc II ("Amhlaeibh, figlio di Sitric", o Olaf Sigtryggsson) (... – 1034) è stato il figlio del Re di Dublino vichingo-gaelico Sigtrygg Barba di Seta, uno dei membri della dinastia Uí Ímair.
Tra i suoi antenati vi erano Brian Boru, Amlaíb Cuarán e Gormflaith, figure importanti dell'Irlanda medievale. Fu riscattato dai gaelico Re di Brega, ed in seguito ucciso in Inghilterra dagli Anglosassoni durante un pellegrinaggio a Roma nel 1034.[1] Alcuni suoi discendenti divennero in seguito Re di Gwynedd in Galles.
Amlaíb era il figlio del re di Dublino, Sigtrygg Barba di Seta (m. 1042), e della moglie Sláine,[1][2] figlia del Re del Munster e Alto Re di Irlanda, Brian Boru (m. 1014), e della sua prima moglie.[1][3] Il nonno paterno era Olaf Cuarán (m. 981), potente Re di York e di Dublino.[1] La moglie di Olaf era Gormflaith (m. 1030), una "bella, potente ed intrigante donna irlandese" che in seguito si risposò con Boru nello stesso periodo in cui Sigtrygg sposò Sláine.[3]
Amlaíb ebbe quattro fratellastri: Artalach (m. 999),[4] Oleif (m. 1013), Godfrey (m. 1036) e Glúniairn (m. 1031).[1] Oleif fu ucciso subito dopo aver dato fuoco alla città vichinga di Cork.[5] Glúniairn fu ucciso dagli uomini di Sud Brega nel 1031.[6] Godfrey fu ucciso in Galles, forse da un cugino di primo grado.[7] Ad Amlaíb sopravvisse la sorellastra Cellach, la quale morì nel 1042, nello stesso mese del padre.[8]
Nel 1027, dopo la morte di Máel Sechlainn avvenuta nel 1022 ed i tumulti che accompagnarono la successiva corsa al trono di Alto Re delle Province Irlandesi, Sigtrygg Silkbeard fu obbligato a stringere una nuova alleanza con gli uomini di Brega.[9] Amlaíb si unì a Donnchad di Brega in un raid contro Staholmock, nella contea di Meath.[10] L'esercito di Sigtrygg e Donnchad fu sconfitto dagli uomini di Meath guidati da re Roen Ua Mael Sechlainn.[11][10] Sigtrygg volle combattere una nuova battaglia, il che avvenne a Lickblaw, dove Donnchad e Roen furono uccisi.[11][10]
Nel 1029 Amlaíb fu fatto prigioniero dal nuovo re di Brega, Mathghamhain Ua Riagain, il quale pretese un riscatto di 1200 mucche.[2] Secondo altre clausole dell'accordo furono pagati altri 140 cavalli britannici, 60 once di oro ed argento, "la spada di Carlus", gli ostaggi irlandesi di Leinster e Leath Cuinn, "quattro ostaggi furono consegnati a Ua Riagain come assicurazione di pace, e l'intero valore della vita del terzo ostaggio".[2] Aggiunti al totale, 80 mucche[2] furono pagate all'uomo che aveva lavorato per rendere possibile il rilascio di Olaf.[12] L'incidente illustra l'importanza del riscatto dei nobili catturati, come mezzo di manipolazione politica, aumentando le proprie entrate e rubando risorse al nemico.[12] La richiesta di cavalli britannici suggerisce anche che Dublino fosse uno dei principali porti per l'importazione di cavalli nell'Irlanda dell'XI secolo, e che la famiglia di Amlaíb era coinvolta nel loro allevamento.[12]
Secondo gli Annali dei Quattro Maestri del XVII secolo, Amlaíb mac Sitriuc "fu ucciso dai Sassoni" sulla strada di un pellegrinaggio verso Roma nel 1034.[13] Sopravvisse una Ragnhild, che divenne madre di Gruffydd ap Cynan, da cui discesero i Re di Gwynedd.[1]