Amore e Psiche (David)

Amore e Psiche
AutoreJacques-Louis David
Data1817
Tecnicaolio su tela di canapa
Dimensioni184×241 cm
UbicazioneCleveland Museum of Art, Cleveland

Amore e Psiche (chiamato anche Cupido e Psiche) è un dipinto di Jacques Louis David; prodotto nel 1817 durante il suo periodo di esilio a Bruxelles dopo la caduta di Napoleone Bonaparte.[1]

Durante la sua prima esposizione pubblica ad una mostra svoltasi al museo di Bruxelles, la pittura sorprese i contemporanei anche a causa di un trattamento realistico e mai banale della figura di Cupido.[2]

Dipinto per il mecenate e collezionista Gian Battista Sommariva,[3] la tela è oggi parte delle collezioni del Cleveland Museum of Art.

David iniziò ad abbozzare Amore e Psiche a Parigi nel 1813, per poi completarlo durante l'esilio a Bruxelles, dopo la caduta di Napoleone. Fu il primo quadro che David finì in esilio.[4] Luigi XVIII aveva offerto a David la grazia per le sue attività durante la rivoluzione, ma il pittore decise invece di esiliarsi a Bruxelles. Fino a quel momento, David era stato definito spesso un imitatore dell'arte antica.[4] Il suo stile tipico era quello che lo storico dell'arte tedesco Winckelmann descriveva come il "bello ideale".[4] Il suo stile si focalizzava su un'immagine idealizzata dei corpi. Lo stile di David era stato caratterizzato in precedenza per la sua semplicità, ma Amore e Psiche si allontana drammaticamente da questi tratti.[4] Quando debuttò a Parigi, molti spettatori vi videro un simbolo dell'effetto negativo dell'esilio di David.[5]

Questo quadro venne realizzato per la collezione di Sommariva, che aveva guadagnato rapidamente molte ricchezze tramite delle operazioni finanziarie dubbie.[6] Probabilmente Sommariva mise in piedi la sua collezione per mostrare la sua ricchezza e accrescere la sua reputazione.[6]

Secondo le lettere di David, egli si era interessato alla storia di Amore e Psiche e voleva dare una nuova svolta a un tema abusato attraverso il suo uso del realismo.[6][7] James Gallatin, il figlio diciassettenne di un diplomatico statunitense, posò nudo per il dipinto, il che spiegherebbe l'aspetto adolescenziale e goffo di Cupido.[6][8]

Particolare dei personaggi.

Il dipinto ritrae Cupido che esce di soppiatto mentre Psiche dorme tranquillamente in secondo piano. L'ambientazione è decorativa e in disordine, come se David stesse cercando di comunicare le circostanze dell'imprigionamento di Psiche.[9] I colori bui e profondi del baldacchino sovrastante contrastano con l'ambiente sullo sfondo.[9] Il paesaggio, secondo Mary Vidal, simboleggia un "viaggio, un rinnovamento e l'illuminazione", che contrasta con le circostanze di Psiche. I corpi di Amore e Psiche sono illuminati in contrasto con i colori scuri dello sfondo, evidenziando ulteriormente il loro aspetto non idealizzato.[8]

David iniziò l'opera prima del suo esilio e fece molti cambiamenti dopo essere arrivato a Bruxelles.[5] Fece delle modifiche importanti dopo che il disegno venne trasferito sulla tela, che non era abituale per lui.[5] Il cambiamento più grande fu la decorazione dell'interno in stile Impero, che sarebbe potuta servire a ricordare il tempo nel quale Napoleone era al potere.[5]

C'è un piccolo dettaglio di una farfalla sopra Psiche.[8] La farfalla in volo simboleggia, secondo la storica dell'arte Issa Lampe, sia "la morte che la trascendenza", fungendo da commento alla partenza di Cupido da Psiche ogni mattina.[5]

Il dettaglio che colpisce più di questo dipinto è la raffigurazione molto realistica del corpo di Cupido e della sua espressione. Lo studio originale di David mostra che egli aveva sempre avuto intenzione di dipingere Amore in questa maniera, anche prima dell'esilio.[5] Le ali di Cupido continuano con questo stile, dato che sono consunte e brutte, facendo sembrare Amore parte del regno mortale piuttosto che di quello divino.[5]

François-Édouard Picot, Amore e Psiche, 1819

Le analisi del quadro si concentrano tipicamente sulla raffigurazione di Cupido, che si allontana dal trattamento tradizionale del mito.[9][10] L'Amore e Psiche di François Gérard del 1798 viene spesso citato come confronto. Nell'opera di Gérard, entrambi i personaggi sono dipinti in una maniera idealizzata che enfatizza la purezza dell'amore giovanile. Anche le raffigurazioni tradizionali del mito di solito non implicavano Amore e lo raffiguravano in gran parte innocente e bello.[9] Gli storici dell'arte hanno comparato il quadro davidiano all'Amore e Psiche di François-Édouard Picot (1819), che raffigura lo stesso momento della partenza di Cupido, ma in una maniera idealizzata.[9]

Nella versione davidiana, Amore sembra essere sinistro mentre Psiche è vulnerabile, lasciando intendere una relazione leggermente perversa tra i due.[9] Amore sembra quasi malsano; la sua carnagione è opaca, la sua espressione e il linguaggio del corpo non sembrano amorevoli, al limite dell'ostilità, e il suo corpo è scarno, ben lontano dai corpi idealizzati tipici dell'epoca.[9] La postura e lo sguardo di Cupido rompono la separazione tra il soggetto e lo spettatore. Egli sembra voler uscire dal dipinto nella realtà e il suo sguardo è diretto verso lo spettatore.[9] Questo, secondo la storica dell'arte Dorothy Johnson, crea una sensazione scomoda quando si guarda il dipinto, dato che "rende gli spettatori dei complici in questa dinamica del potere" tra Amore e Psiche.[9]

La posa di Psiche è stata inoltre comparata alle raffigurazioni tizianesche e correggesche delle dee sdraiate.[9] La sua espressione facciale è innocente e bella.[9] Ella è ancora addormentata, sottolineando la sua vulnerabilità. Il contrasto tra la dolce Psiche e il Cupido volgare è importante per le novità che gli storici dell'arte hanno visto in questa tela.[9]

Due articoli che sostenevano il dipinto apparvero quando fu mostrato per la prima volta, ma probabilmente erano influenzati da David stesso. Entrambi si focalizzavano sul realismo, e un articolo diceva che era un approccio "puramente storico" alla mitologia. Quando messo in contrasto con l'opera di Picot, il realismo fu plaudito ulteriormente da alcuni.[6]

La risposta schiacciante, però, fu negativa. La classe dirigente preferiva delle opere più idealizzate, dato che il realismo veniva visto come qualcosa di immorale per alludere a delle sfumature sessuali.[6] Gros, che per il resto era un noto sostenitore di David, disse che "la testa di Amore ha qualche carattere faunistico, le mani sono un po' scure e soprattutto non abbastanza rifinite."[9] Altri critici furono confusi dalla deviazione dall'aspetto tipico di Cupido ed erano turbati dalla sua distorsione.[9]

  1. ^ (EN) Narim Bender, Jacques Louis David: 88 Paintings, Osmora Incorporated, 29 aprile 2015, ISBN 978-2-7659-1336-8. URL consultato il 21 aprile 2023.
  2. ^ (EN) Dorothy Johnson, Jacques-Louis David: The Farewell of Telemachus and Eucharis, Getty Publications, 1997, ISBN 978-0-89236-236-3. URL consultato il 21 aprile 2023.
  3. ^ (EN) Jacques Louis David, Jacques-Louis David: New Perspectives, University of Delaware Press, 2006, ISBN 978-0-87413-930-3. URL consultato il 21 aprile 2023.
  4. ^ a b c d (EN) Henry S. Francis, "Jacques Louis David: Cupid and Psyche" in The Bulletin of the Cleveland Museum of Art, 50 (2), 1963, pp. 29–34.
  5. ^ a b c d e f g (EN) Issa Lampe, “Repainting Love Leaving Psyche: David’s Memorial to an Empire Past.” in David after David, Massachusetts, Sterling and Francine Art Institute, 2007, pp. 108-121.
  6. ^ a b c d e f (EN) Philippe Bordes, Jacques-Louis David: Empire to Exile, Yale University Press, 2005.
  7. ^ Amore e Psiche di Jacques-Louis David - Finestre sull'Arte, podcast di storia dell'arte, su www.finestresullarte.info. URL consultato il 21 aprile 2023.
  8. ^ a b c Amore e Psiche di Jacques-Louis David, su ADO Analisi dell'opera, 6 novembre 2020. URL consultato il 21 aprile 2023.
  9. ^ a b c d e f g h i j k l m n (EN) Dorothy Johnson, Jacques-Louis David : art in metamorphosis, Princeton University Press, 1993.
  10. ^ J. L. David: “Amore e Psiche”, il Dio classico con un sorriso sarcastico, su Metropolitan Magazine, 30 agosto 2021. URL consultato il 21 aprile 2023.
  • (FR) Antoine Schnapper (dir.) e Arlette Sérullaz, Jacques-Louis David 1748-1825 : catalogue de l'exposition rétrospective Louvre-Versailles 1989-1990, Parigi, Réunion des Musées nationaux, 1989 (ISBN 2711823261).
  • (FR) Sophie Monneret, David et le néoclassicisme, Parigi, Terrail, 1998 (ISBN 2879391865).
  • (FR) Simon Lee, David, Parigi, Phaidon, 2002 (ISBN 0714891053).
  • (EN) Philippe Bordes, David, Empire to Exile, New Haven, Yale University press, 2005 (ISBN 0-300-12346-9).

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