Ancrod | |
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Nome IUPAC | |
Ancrod, Ophidian l-amino-acid oxidase (l-amino-acid oxygen:oxidoreductase, deaminating) | |
Caratteristiche generali | |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 232-933-6 |
Codice ATC | B01 |
DrugBank | DBDB05099 |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Endovenosa |
Dati farmacocinetici | |
Emivita | 3-5 ore |
Escrezione | Renale |
Indicazioni di sicurezza | |
Ancrod è una proteasi con attività fibrinolitica, isolata dal secreto velenoso di una vipera, la Calloselasma rhodostoma, già nota come Agkistrodon rhodostoma. Ancrod può anche essere estratto anche dal veleno di molti serpenti (crotalidi, elapidi e viperidi), ma la vipera malese è la più adatta poiché il composto presenta un'elevata concentrazione nel suo veleno.[1] Una volta raccolto con personale ben addestrato e qualificato l'enzima deve essere trattato in impianti di produzione speciali dove l'enzima può essere purificato per via cromatografica. Viene utilizzato come anticoagulante, con il nome commerciale di Viprinex.
Ancrod non è attualmente approvato o commercializzato, ma è sotto indagine come possibile trattamento per l'ictus cerebrale. Nel gennaio 2005, la Food and Drug Administration (FDA) ha concesso lo 'status fast track' per studiare l'uso di ancrod nei pazienti affetti da ictus ischemico acuto. Con il marchio Arwin ancrod è stato commercializzato per diversi decenni in Germania e Austria, fino a quando non è stato ritirato dal commercio nel 1980. Il marchio era di proprietà della Knoll Pharma. La società Neurobiologica Technologies detiene attualmente i diritti mondiali di ancrod con il marchio Viprinex.
La soluzione di ancrod per uso iniettivo è un liquido trasparente ed incolore. Il composto è solubile in soluzione fisiologica, risulta adsorbibile su resina a scambio anionico debolmente basica. La soluzione acquosa di ancrod ha un pH compreso tra 6,5 e 7,1. La soluzione di ancrod viene sterilizzata per filtrazione. Si conserva a temperatura compresa tra 2 e 8 °C, al riparo dalla luce.
Ancrod è un anticoagulante. Riduce la concentrazione ematica di fibrinogeno facilitando la rimozione delle particelle di fibrina e comporta una riduzione della viscosità ematica. La viscosità del sangue nei pazienti trattati con ancrod è progressivamente ridotta dal 30 al 40% rispetto ai livelli di pretrattamento. La diminuzione della viscosità è direttamente attribuibile alla riduzione dei livelli di fibrinogeno e porta ad importanti miglioramenti nel flusso ematico e nella perfusione del microcircolo. Il composto non ha effetto sulla stabilità dei trombi preformati. La flessibilità degli eritrociti non è influenzata da dosaggi normali di ancrod. La viscosità si riporta a valori pre-trattamento molto lentamente (entro circa 10 giorni) dopo la sospensione di ancrod. Le stesse concentrazioni emostatiche di fibrinogeno vengono ripristinate già dopo 12 ore e le concentrazioni tornano normali dopo 10-20 giorni. A differenza della trombina, ancrod non attiva direttamente il fattore XIII, né determina aggregazione piastrinica, né provoca il rilascio di ADP, ATP, potassio, o serotonina dalle piastrine. La conta piastrinica ed il tempo di sopravvivenza rimangono normali durante la terapia con ancord.
Ancrod è destinato ad un uso parenterale, cioè endovenoso e per infusione venosa. L'emivita di ancrod si aggira fra le 3 e le 5 ore. L'eliminazione dall'organismo avviene principalmente attraverso l'emuntorio renale.
È utilizzato per il trattamento dei disordini trombotici (trombosi venosa profonda, tromboembolia venosa) e loro prevenzione dopo intervento chirurgico.[2][3][4][5]
È stato proposto anche nel priapismo.[6][7]
Più recentemente è oggetto di studio il suo impiego nel caso di ictus cerebrale.[8][9][10][11]
La dose iniziale è pari a 2-3 unità/kg di peso corporeo in 50-500 ml di soluzione fisiologica da somministrare ogni 6-8 ore. La dose di mantenimento è di 2 unità/kg da somministrare per iniezione endovenosa lenta o per infusione ogni 12 ore per sette giorni circa.
Durante la terapia con ancrod si possono verificare diversi tipi di effetti avversi:
Il farmaco è controindicato in caso di:
Ancrod deve essere somministrato con cautela in caso di malattia cardiovascolare, ictus cerebrale, uremia e coliche renali. L'infusione endovenosa di soluzioni di ancrod deve essere effettuata molto lentamente (in genere in un tempo superiore alle 4 ore) per prevenire la formazione di grandi quantità di fibrina instabile. Non deve essere somministrato contemporaneamente a destrano o ad acido e-aminocaproico.