Nel dicembre 2017, nel corso di un congresso all'Aia, aderiscono altri 4 partiti animalisti, tra cui il Partito Animalista Italiano,[5][6] e il gruppo assume il nome attuale Animal Politics EU.[7][8] Contestualmente viene redatto il Manifesto Animalista Europeo, presentato nell'aprile 2019 con il titolo: Animal Politics EU: May we have your votes, please?. Il gruppo annuncia inoltre di puntare all'elezione di 5-7 eurodeputati.[9]
Il 4 aprile 2019 è stato presentato il Manifesto Animalista Europeo,[12] cioè il primo manifestoanimalista della storia.[13] Esso contiene le priorità comuni perseguite dei partiti animalisti europei che vi hanno aderito, ovvero le seguenti:
Aumentare lo status morale e legale degli animali;
Migliorare il benessere degli animali allevati a fini agricoli e assicurare una corretta applicazione della legislazione sul benessere degli animali in tutti gli Stati membri dell'UE;
Terminare il crudele trasporto a lunga distanza di animali vivi all'interno e all'esterno dell'UE;
Interrompere la pesca eccessiva all'interno e all'esterno delle acque europee;
Abbandono progressivo della sperimentazione sugli animali con obiettivi vincolanti per la sua riduzione e la sostituzione, combinato con incentivi per metodi di test alternativi
Estinguere le deroghe legali e le sovvenzioni per le cosiddette tradizioni culturali e religiose che implicano la crudeltà verso gli animali, come la corrida, la macellazione senza stordimento e la produzione di foie gras;
Combattere il commercio illecito di animali domestici nell'UE e fermare il trattamento barbarico di cani e gatti randagi in Europa;
Attuare un divieto di caccia e vietare l'importazione di trofei della fauna selvatica;
Chiudere tutti gli allevamenti di animali da pelliccia in Europa e vietare le importazioni di pellicce da paesi terzi;
Combattere il cambiamento climatico sostenendo uno spostamento verso uno stile di vita vegetale, implementando a riduzioni delle emissioni di CO2 per le aziende e l'accelerazione per realizzare un passaggio completo alle energie rinnovabili;
Realizzare trasporti pubblici efficienti e facilmente accessibili, in alternativa ai viaggi aerei.
Membro italiano di Animal Politics EU e partecipe alla creazione del "Manifesto Animalista Europeo", il Partito Animalista Italiano (PAI) è stato fondato il 4 luglio 2006 dall'avvocato e attivista per i diritti animali Cristiano Ceriello. Gli obiettivi principali del Partito Animalista Italiano sono la Liberazione Animale e la salvezza del pianeta Terra dal riscaldamento globale.[17][18][19][20][21]
Nel 2019, il Partito Animalista Italiano, con Cristiano Ceriello capolista in tutta Italia, ha partecipato alle elezioni europee[12] ottenendo a livello nazionale una percentuale dello 0,6%.[17]
Alle regionali del settembre 2020 il Partito Animalista Italiano ha ottenuto l'1,64% in Valle d'Aosta[22], lo 0,33% in Puglia[23] e l'1,43% in Campania[24], eleggendo nel consiglio regionale di quest'ultima il consigliere Livio Petitto, eletto però in quota di Davvero - Sostenibilità e Diritti.[25][26][27][28] Nel luglio 2021 il consigliere regionale campano Felice Di Maiolo formalizza in aula il cambio di denominazione della componente del gruppo misto di cui fa parte in “Fare Democratico - Partito Animalista Italiano”.[29]
Nelle elezioni del 2022, a causa di una diversa interpretazione della stessa norma elettorale, l'esenzione alle firme di cui dotato è stata riconosciuta soltanto in Emilia Romagna, Calabria e Campania 2.[30] Il Partito Animalista ha ottenuto lo 0,67% in Emilia Romagna quale miglior risultato di circoscrizione.[31] Per questi motivi, il Partito Animalista Italiano ha presentato ricorso presso la Corte europea dei diritti dell'uomo che è stato dichiarato ammissibile il 13 febbraio 2023.[32]
A tre mesi delle elezioni europee del 2024 il governo con l'appoggio del Parlamento realizza la norma "taglia esenzioni"[33][34]
Questa nuova norma viene interpretata in modi diversi. L'ufficio elettorale della circoscrizione meridionale sostiene che non si possa cambiare la legge elettorale a pochi mesi dal voto, quindi la considera valida dalle successive elezioni. Gli uffici elettorali delle altre circoscrizioni invece la ritengono valida da subito e quindi respingono l'esenzione del Partito Animalista. Per questo motivo il Partito Animalista risulta dotato di esenzione e votabile esclusivamente nella circoscrizione meridionale. In questa occasione forma una lista unitaria con Italexit per l’Italia raccogliendo solo lo 0,61% nella circoscrizione meridionale.[35]
Fondato nel dicembre 2006 come Animals Count![36] (e registrato presso la Commissione elettorale nel mese successivo),[37] il partito ha adottato il nome attuale nel 2013.[38] Ha presentato propri candidati alle elezioni europee del 2014 (ottenendo 21.092 voti) e a quelle del 2019 (ottenendo 25.232 voti), senza ottenere seggi.[39]
Partito Animalista Contro il Maltrattamento degli Animali (Spagna)