Antonio Todde (Tìana, 22 gennaio 1889[1][2] – Tìana, 3 gennaio 2002) è stato un supercentenario italiano, vissuto 112 anni e 346 giorni[2].
Detenne il titolo di decano maschile dell'umanità dal 1º marzo 2001 sino al 3 gennaio 2002, giorno della sua morte. È attualmente l'italiano di sesso maschile più longevo di sempre[3], nonché uno dei veterani della prima guerra mondiale deceduti all'età più avanzata[4].
Nato a Tìana, piccolo comune della provincia di Nuoro, nella regione storica della Barbagia di Ollolai il 22 gennaio 1889[1], da una famiglia contadina.[5] A 6 anni abbandonò prematuramente la scuola[6]. Durante la prima guerra mondiale venne inizialmente scartato a causa della sua bassa statura (1,58 m.), ma poi chiamato comunque in servizio sul Carso, dove fu ferito da un cecchino[7], o da una granata[6], e trasportato in ospedale[7].
Trascorse il resto della sua esistenza prima come servo-pastore, poi come pastore in proprio ed infine come contadino nell'orto di sua proprietà[5].
Il 9 dicembre 2000 gli venne assegnato dal professor Luca Deiana[8], docente di biochimica clinica all'Università di Sassari, il titolo di decano maschile dell'umanità da parte del Guinness dei primati, a seguito della revoca definitiva al defunto statunitense Harrison Holcomb, di lui più giovane di oltre sei mesi[5][8][9][10]. Alle celebrazioni per l'avvenimento era presente anche il sindaco di Tìana, Amatore Salis[1][8].
Il 3 gennaio 2002, a meno di 19 giorni dai suoi 113 anni, Antonio Todde spirò nella sua casa a causa di un "collasso cardiocircolatorio in marasma senile"[5][11][12]. I funerali, avvenuti a partire dalle 15:30 del giorno successivo[5], videro una grande partecipazione, con il feretro accompagnato dalla figlia 82enne, dai 2 figli di 75 e 67 anni, dai nipoti e dalla sorella 97enne[5][13], deceduta nel 2007 a 102 anni[14].
La validazione dell'età di Antonio Todde è stata svolta dal professore di demografia dell'Université catholique de Louvain Michel Poulain[2]. Tale procedura fu avviata con il rintracciamento del certificato di nascita dell'uomo presso l'Anagrafe del comune di Tìana, il quale affermava che Antonio Todde fosse venuto alla luce alle 6 antimeridiane del giorno 22 di gennaio dal «pecoraio» Francesco Maria Todde e «della sua unione con donna non maritata»[2][15]. Benché l'assenza del nome della madre nel documento di nascita rappresentasse un punto a sfavore della conferma dell'età del supercentenario, la problematica fu sanata tramite l'utilizzo del certificato di battesimo, il quale affermava fosse figlio della nubile Francesca Angela Deiana[2]. Un altro documento nel quale figurava con la data di nascita è il certificato di matrimonio dei genitori, redatto al termine dell'anno 1908; qui era presente insieme a tutti i fratelli e le sorelle[2]. Oltre alla ricostruzione familiare effettuata dal Poulain, è stato più tardi composto un esteso albero genealogico[2].