Anubias barteri | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Alismatales |
Famiglia | Araceae |
Sottofamiglia | Aroideae |
Tribù | Anubiadeae |
Genere | Anubias |
Specie | A. barteri |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Arales |
Famiglia | Araceae |
Genere | Anubias |
Specie | A. barteri |
Nomenclatura binomiale | |
Anubias barteri Schott, 1860 | |
Sinonimi | |
Anubias lanceolata |
Anubias barteri Schott, 1860 è una pianta acquatica appartenente alla famiglia delle Aracee.[2][3]
Presenta numerosi rizomi con numerose foglie verdi.
La riproduzione avviene quando la pianta emette il fiore e si ha l'impollinazione, ma questo può avvenire solo se la pianta è emersa.
È originaria della paludi africane[1].
Sono riconosciute 5 varietà[3]:
È una pianta ombrofila, quindi richiede una luce piuttosto bassa. In presenza di una forte illuminazione, le sue foglie si riempiono di alghe e tende a morire "soffocata". Cresce meglio se il suo fondo è "povero", quindi se ancorata a un legno o a una pietra[4].
Generalmente è una pianta che viene utilizzata negli acquari con ciclidi o pesci rossi,dato che spesso risparmiano le loro foglie coriacee.