Arco Naturale (Capri)

Arco Naturale
L'arco Naturale dell'isola di Capri
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Coordinate40°32′58″N 14°15′21″E
Dati tecnici
TipoArco naturale
MaterialeRoccia calcarea
Lunghezza12 m
Altezza18 m
Mappa di localizzazione
Map

L'Arco Naturale è una formazione rocciosa presente, in forma di arco, formatasi sull'isola di Capri, di origine naturale, a seguito di processi erosivi esogeni ed endogeni che ne hanno interessato le rocce. La struttura, di natura calcarea, è larga 12 metri ed alta 18 sopra il livello del suolo.[1][2]

Localizzazione geografica

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William Stanley Haseltine, Natural Arch at Capri (1870 circa); olio su tela, 86,4x139,7 cm, National Gallery of Art, Washington DC
Giorgio Sommer, Capri, natürlicher Bogen (1880 circa)

L'Arco Naturale si trova all'estrema punta orientale dell'isola, in una località da cui si gode la vista della prospiciente penisola sorrentina e delle isole Li Galli e dalla quale si domina lo strapiombo denominato "o' funno" (il fondo), località un tempo molto apprezzata dagli abitanti dell'isola per le attività balneari.

La località è raggiungibile esclusivamente per mezzo di itinerari pedestri: il primo di essi parte dalla piazzetta di Capri e, procedendo per varie strade, giunge in località Croce, prosegue in via Matermania e quindi in via dell'Arco Naturale. Il secondo itinerario, denominato «sentiero del Pizzolungo» o alternativamente «giro dell'Arco Naturale», parte da punta Tragara e prosegue per strada Pizzolungo fino all'arco: lungo il percorso sono visibili i Faraglioni, villa Malaparte e la grotta di Matermania.

Nel luogo dove oggi si eleva l'Arco Naturale in tempi antichi vi era una cavità sotterranea di grande altezza e profondità, orientata in senso nord-ovest. Interessata progressivamente da fenomeni franosi, la grotta uscì poi allo scoperto. Le continue sollecitazioni degli agenti atmosferici implicarono poi l'erosione e lo sgretolamento della parte anteriore e mediana della cavità, della quale oggi rimane solo appunto l'Arco Naturale, ovvero un segmento dell'antica volta largo 12 metri e sospeso a 18 metri di distanza dal suolo. La configurazione attuale dell'Arco fu raggiunta in età paleolitica,[3] quando Capri non era ormai più interessata da disturbi tettonici tali da poter causare ulteriori dissesti.[4]

Di seguito si riporta una citazione di Maxime Du Camp, scrittore francese dell'Ottocento che soggiornò a lungo sull'isola di Capri:

«Tra le rupi della costa che sembrano rappresentare strane figure, si leva maestoso l'immenso arco noto a Capri come "Arco Naturale". È un traforo roccioso a forma di volta alto seicento piedi: uno dei pilastri nasce dal mare, l'altro al centro della parete in mezzo a cespugli di ginestra, accanto a capperi. Filtrando lentamente attraverso i pori della roccia e assorbendo le parti più friabili della sua essenza calcarea, le piogge hanno rotto la sua forte corazza formando lunghe stalattiti opache, che si sono saldate indissolubilmente alla volta, e alla cui base tremolano sottili ciuffi d'erba. Si direbbe un arco di trionfo elevato dalla natura primigenia per celebrare la vittoria e la disfatta di qualche Briareo. [...] L'arco è un perfetto tutto sesto, il che è molto raro in simili sommovimenti, che quasi sempre fanno assumere alla roccia forme ogivali. [...] Attraverso lo squarcio colossale, come un esercito di giganti pietrificati, scorgi le rocce della costa con le loro creste sfrangiate, le loro masse enormi, i promontori angusti, sempre più azzurri via via che si allontanano; in fondo, oltre il mare che è impossibile scorgere, si riconosce l'alta collina boscosa sulla quale Massa sparpaglia le sue case bianche»

  1. ^ Capri: Arco Naturale and Pizzolungo, su capri.com (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2010).
  2. ^ TimeOut Naples, Time Out, 2007, p. 196, ISBN 1-84670-008-6.
  3. ^ Arco Naturale - Pizzolungo, su capritourism.com, Capri Tourism. URL consultato il 19 marzo 2023.
  4. ^ Romana De Angelis Bertolotti, Capri. La natura e la storia, Zanichelli, luglio 1990, pp. 136-149, ISBN 88-08-09123-6.
  5. ^ Maxime Du Camp, Capri, Massalubrense, 1985, pp. 97-98.
  6. ^ Pier Andrea De Rosa, Giovanni Schettino, Pittori e dintorni a Capri, Wendalina Editrice, 2008, p. 149, ISBN 978-88-903769-0-0.

Voci correlate

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Altri progetti

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