Aria Fischer

Aria Fischer
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Altezza183 cm
Peso78 kg
Pallanuoto
RuoloCentroboa
Termine carriera2023
Carriera
Squadre di club1
2018-2019Stanford Cardinal
2022-2023Stanford Cardinal
Nazionale
2015-2021Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Olimpiadi 2 0 0
Mondiali 2 0 0
Coppa del Mondo 1 0 0
World League 5 0 0
Giochi panamericani 1 0 0
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Aria Fischer (Laguna Beach, 2 marzo 1999) è un'ex pallanuotista statunitense; con la nazionale, da giocatrice, ha conquistato due medaglie d'oro olimpiche: a Rio de Janeiro 2016 ed a Tokyo 2020, nonché per due volte il titolo mondiale: a Budapest 2017 ed a Gwangju 2019.

È la figlia di Erich e la sorella di Makenzie, a loro volta pallanuotisti di alto livello[1].

Carriera da giocatrice

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Iniziò a giocare a pallanuoto nella squadra liceale del Laguna Beach High School, ottenendo da subito importanti risultati, tanto da venire convocata nel 2014 nella nazionale giovanile che conquistò il campionato mondiale di categoria di Madrid e l'anno seguente, oltre alla vittoria nel mondiale juniores a Vólos, fece il suo esordio con la nazionale maggiore nella fasi preliminari della World League, durante il torneo di qualificazione intercontinentale ad Auckland vinto dalla squadra statunitense[1].

Nel 2016, appena diciassettenne, e nonostante alcuni dubbi circa la fisicità che il suo ruolo richiede e che, data l'età, non era ancora del tutto sviluppata[2], fu inserita in pianta stabile nella squadra nazionale con la quale vinse la World league a Shangai e la medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016, diventando così la più giovane atleta statunitense a conquistare una medaglia d'oro olimpica in uno sport di squadra[1][3]; l'anno seguente trionfò nella World league di Shangai e nel campionato mondiale di Budapest.

Dopo essersi presa un anno sabbatico durante il liceo, per prepararsi in vista delle trionfali Olimpiadi 2016 con la squadra degli Stati Uniti[1][3], proseguì il suo percorso di studi presso l'Università di Stanford, diventando una giocatrice delle Cardinals con le quali rimase fino al 2023, ad eccezione della parentesi nel biennio 2020-2021 in cui fu aggregata permanentemente al team olimpico, e con le quali si impose nel campionato nazionale universitario in tre dei quattro anni di college[1]; nel frattempo con la calottina della nazionale statunitense continuò a conquistare successi: nel 2018 ottenne la vittoria nella World league di Kunshan e nella Coppa del Mondo di Surgut; l'anno successivo vinse nuovamente la World league a Budapest, i Giochi panamericani a Lima ed il suo secondo mondiale nella rassegna di Gwangju, venendo anche inserita nella formazione ideale del torneo[4].

A causa della pandemia di COVID-19 le manifestazioni inizialmente previste per il 2020 furono posposte di un anno[5][6][7][8]: la Fisher si ripresentò quindi in nazionale nel 2021, con la quale si aggiudicò la sua quinta World league ad Atene e la sua seconda medaglia d'oro olimpica ai Giochi di Tokyo 2020.

Dopo il successo alle Olimpiadi in Giappone decise di ritirarsi dalle competizioni internazionali[2], ma gareggiò ancora con le Cardinals nei suoi due ultimi anni di college, contribuendo alla vittoria del titolo NCAA in entrambe le edizioni, e venendo inoltre premiata nel 2023 col titolo di miglior giocatrice del torneo e con il Peter J. Cutino Award[1][9]. Dopo quest'ultimo trionfo concluse definitivamente la sua carriera agonistica per concentrarsi su quella professionale come scrittrice di sceneggiature televisive, frequentando un master alla Met Film School di Londra[2][10].

Riconoscimenti

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Come atleta di college nel 2023 fu insignita del titolo di miglior giocatrice del torneo NCAA e del Peter J. Cutino Award[1][9]; a livello internazionale fu inserita nella formazione ideale dei campionati mondiali di Gwangju 2019[4].

Cardinals: 2019, 2022 e 2023
  • Olimpiadi
2 ori: Rio de Janeiro 2016 e Tokyo 2020
  • Mondiali
2 ori: Budapest 2017 e Gwangju 2019
  • Coppa del Mondo
1 oro: Surgut 2018
  • World League
5 ori: Shanghai 2016, Shanghai 2017, Kunshan 2018, Budapest 2019 e Atene 2021
  • Giochi panamericani
1 oro: Lima 2019
  • Mondiali juniores
1 oro: Vólos 2015
  • Mondiali giovani
1 oro: Madrid 2014
  1. ^ a b c d e f g (EN) Aria Fischer, su gostanford.com, Stanford Athletics. URL consultato il 18 agosto 2023 (archiviato il 18 agosto 2023).
  2. ^ a b c (EN) David Kiefer, End of an Era, su gostanford.com, Stanford Athletics, 5 maggio 2022. URL consultato il 18 agosto 2023 (archiviato l'11 aprile 2023).
  3. ^ a b (EN) Aria Fischer, su usawaterpolo.org, USA Water Polo. URL consultato il 18 agosto 2023 (archiviato il 10 aprile 2023).
  4. ^ a b (EN) Russell McKinnon, Day 7: Women's Water Polo: USA shoots down Spain for historic sixth crown, su worldaquatics.com, World Aquatics, 25 luglio 2019. URL consultato il 18 agosto 2023 (archiviato il 2 maggio 2023).
  5. ^ (EN) PR 16 – First meeting of FINA COVID-19 taskforce, su worldaquatics.com, World Aquatics, 12 marzo 2020. URL consultato il 18 agosto 2023 (archiviato il 30 maggio 2023).
  6. ^ (EN) Joint Statement from the International Olympic Committee and the Tokyo 2020 Organising Committee, su olympics.com, Comitato Olimpico Internazionale, 24 marzo 2020. URL consultato il 18 agosto 2023 (archiviato il 31 luglio 2023).
  7. ^ (EN) FINA Statement, su worldaquatics.com, World Aquatics, 24 marzo 2020. URL consultato il 18 agosto 2023 (archiviato il 17 agosto 2023).
  8. ^ (EN) New calendar of FINA World League, next games in January, su total-waterpolo.com, Total Waterpolo, 20 agosto 2020. URL consultato il 18 agosto 2023 (archiviato il 9 giugno 2023).
  9. ^ a b (EN) Matt Szabo, Laguna Beach alumna Aria Fischer wins Cutino Award, su latimes.com, Los Angeles Times, 7 giugno 2023. URL consultato il 18 agosto 2023 (archiviato il 4 agosto 2023).
  10. ^ (EN) Three NCAA Postgraduate Scholarships, su gostanford.com, Stanford Athletics, 19 luglio 2023. URL consultato il 18 agosto 2023 (archiviato il 18 agosto 2023).

Collegamenti esterni

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