Aristocle di Messene (Messina, ... – ...; fl. seconda metà del II secolo) è stato un filosofo siceliota della scuola peripatetica.
Non abbiamo informazioni sulla sua vita, ma dovrebbe essere vissuto al più presto nel I secolo a.C. e al più tardi nel III secolo.[1]
A partire dal XVI secolo fu identificato con Aristotele di Mitilene e ritenuto maestro di Alessandro d'Afrodisia, ma Paul Moraux nel 1967 ha confutato quest'equivoco.[2]
Secondo la Suda[3] scrisse varie opere: Πότερον σπουδαιότερος Ὅμηρος ἢ Πλάτων ("Se é più attendibile Omero o Platone"), Τέχναι ῥητορικαί ("Arti Retoriche"), Su Serapide, Etica, in 9 libri, Sulla Filosofia, in 10 libri.
Quest'ultima opera sembra fosse di tipo dossografico, come appare dagli ampi frammenti preservati in Eusebio di Cesarea.[4], che trasmette brani dei libri VII e VIII, nei quali Aristocle trattava della dottrina dello scettico Pirrone di Elide.
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