Arshi Pipa nacque il 28 luglio 1920 a Scutari[2] e vi frequentò la scuola fino al 1938. Pipa conseguì la laurea in filosofia presso l'Università di Firenze nel 1942.[1][3] Dopo aver completato gli studi fu insegnante di lingua italiana in diverse scuole in Albania.[4]
La prima poesia composta da Pipa alla fine del 1930, Lundërtarë [Marinai], fu pubblicata a Tirana nel 1944.[8] Quando era in prigione concepì e poi effettivamente scrisse alcune parti della sua più nota raccolta di poesie, Libri i burgut [Il Libro del Carcere], pubblicata nel 1959.[9][8] Il suo poema epico Rusha (1968),[8] composto nel 1955 durante la sua prigionia, descrive l'amore tra albanesi e serbi alla fine del XIV secolo.[4]
Pipa affermò che l'unificazione della lingua albanese fosse sbagliata perché privava la lingua albanese della sua ricchezza a spese del ghego.[10] Definì la lingua letteraria albanese unificata una "mostruosità" prodotta dalla leadership comunista tosca, che conquistò l'Albania settentrionale anticomunista e impose il proprio dialetto albanese tosco ai gheghi.[11]
«he taught at Georgetown, Columbia, and Berkeley before being appointed in 1966 to our University's Department of romance Languages [insegnò alla Georgetown, Columbia e Berkeley prima di essere nominato nel 1966 al Dipartimento di Lingue romanze della nostra Università]»
^(EN) Roy Temple House, Books Abroad, University of Oklahoma, 1971, p. 556.
«Arshi Pipa, an Albanian poet now living in the United States, is best known for his Libri i Burgut (The Prison Book), a collection of poems which were thought out, and in some cases actually written, during a long spell of political [Arshi Pipa, un poeta albanese che ora vive negli Stati Uniti, è meglio conosciuto per i suoi Libri i Burgut (Il Libro del Carcere), una raccolta di poesie che furono concepite, e in alcuni casi effettivamente scritte, durante un lungo periodo di politica]»