Ascanio in Alba | |
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Lingua originale | italiano |
Genere | Festa teatrale |
Musica | Wolfgang Amadeus Mozart (partitura online) |
Libretto | Giuseppe Parini (libretto online) |
Fonti letterarie | originale |
Atti | uno (due parti) |
Epoca di composizione | fine agosto - 23 settembre 1771 |
Prima rappr. | 17 ottobre 1771 |
Teatro | Teatro Regio Ducale di Milano |
Personaggi | |
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Autografo | Staatsbibliothek Stiftung Preußischer Kulturbesitz, Berlino |
Ascanio in Alba (K 111) è una "festa o serenata teatrale" in due parti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Giuseppe Parini, eseguita per la prima volta il 17 ottobre 1771 su commissione del governatore generale di Milano, il conte Carlo Giuseppe di Firmian, in occasione dei festeggiamenti per le nozze tra l'arciduca Ferdinando, uno dei figli dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, e Maria Ricciarda Beatrice d'Este, nipote del duca di Modena Francesco III. L'opera fu allestita presso il Teatro Regio Ducale di Milano.
Il libretto celebra i coniugi e il loro casato, descrivendo l'unione tra Ascanio e Silvia favorita da Venere. La loro virtù trionfa sull'inquietudine, sulle paure e sull'irrazionalità dell'amore.
I recitativi accompagnati sono percorsi da una trepida palpitazione. Le arie raggiungono un intenso patetismo, che si risolvono in festosi cori finali.
La dea Venere mostra a suo nipote Ascanio il paesaggio ameno dove sorgerà la città di Alba, in uno scenario bucolico popolato da Ninfe e Pastori, dove ella è venerata e su cui Ascanio dovrà regnare dopo aver sposato Silvia, la Ninfa della stirpe di Ercole, che gli è stata promessa.
Ascanio è preoccupato perché Silvia non lo conosce; la madre gli rivela che da quattro anni Amore appare in sogno alla Ninfa con le fattezze dello stesso Ascanio e ne ha conquistato il cuore. Ascanio potrà parlare alla Ninfa senza però rivelarsi.
Il sacerdote Aceste intanto sta facendo i preparativi per le nozze; Fauno e i Pastori cantano le lodi a Venere. Silvia vede Ascanio e rimane profondamente turbata: lo desidera ma pensa di essere promessa ad un altro. Aceste la tranquillizza.
Silvia e i Pastori si preparano ad accogliere la dea con cori e ghirlande di fiori. Venere compie un miracolo: tramuta gli alberi in colonne. Silvia viene condotta da Fauno al Sacro Monte.
Dal momento che Ascanio ancora non può rivelarsi, Silvia si convince di essere stata ingannata. Ascanio cerca di parlarle ma lei fugge via.
Pastori, Ninfe e Pastorelle, e in seguito anche Aceste e Silvia, intonano magnifici cori in onore della dea. Le nubi si squarciano e la dea appare in tutto il suo splendore accompagnata da Grazie e Geni. Ascanio rivela la sua identità e con Silvia e Aceste espongono i loro sentimenti e ringraziano Venere. Al loro si aggiunge il coro solenne di Grazie, Geni, Pastori e Ninfe.
Personaggio | Tipologia vocale | Interpreti della prima 17 ottobre 1771 |
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Venere | soprano | Geltrude Falcini |
Ascanio | mezzosoprano castrato | Giovanni Manz(u)oli |
Silvia | soprano | Antonia Maria Girelli Aguilar |
Aceste | tenore | Giuseppe Tibaldi |
Fauno | soprano castrato | Adamo Solzi |
La partitura di Mozart prevede l'utilizzo di:
Il basso continuo nei recitativi secchi è garantito dal clavicembalo e dal violoncello.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 176862011 · LCCN (EN) no2005055580 · GND (DE) 300260423 · BNF (FR) cb139149103 (data) · J9U (EN, HE) 987007402460905171 |
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