Astrocitoma subependimale a cellule giganti | |
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La massa carnosa della neoplasia è a cavallo della mediana e produce una marcata dilatazione dei ventricoli laterali. | |
Sigle | SEGA (Subependymal Giant Cell Astrocytoma) |
Sinonimi | |
Astrocitoma gigantocellulare subependimale | |
Classificazione e risorse esterne | |
Neurooncologia | |
Tumori del tessuto neuroepiteliale └► Tumori astrocitari └► A. subependimale a cellule giganti | |
ICD-O | 9384/1 |
Grado WHO | I |
L'astrocitoma subependimale a cellule giganti (SEGA) è un tumore cerebrale a prognosi favorevole, che insorge nelle prime due decadi di vita ed è, spesso ma non sempre, associato alla sclerosi tuberosa.
Si tratta di un tumore a lenta crescita, che frequentemente origina dalla parete dei ventricoli, ma quando si trova in prossimità di un foro di Monro può occludere la libera circolazione del liquor, formando idrocefalo.[1][2]
Il SEGA colpisce circa il 10% dei bambini afflitti da sclerosi tuberosa, ed è responsabile approssimativamente dell'1,4% del totale dei tumori infantili.[2]
La presenza di questo tumore al di fuori della suddetta malattia è sporadica.
Generalmente il SEGA è una lesione nodulare ben circoscritta rispetto al cervello adiacente. In letteratura sono molto rari i casi di propagazione (ad es. verso il midollo spinale) e di malignizzazione.[2]
Questo tumore normalmente non presenta calcificazioni ed è ben visibile alla risonanza magnetica, dove presenta enhancement dopo mezzo di contrasto.
Il trattamento dell'astrocitoma subependimale a cellule giganti è normalmente limitato alla sola asportazione chirurgica, con un'eccellente sopravvivenza di lungo termine. Diverso è il caso della patologia acuta, richiedente chirurgia di emergenza, dove purtroppo si riscontra un tasso di mortalità nell'infanzia fino al 10%.[3]
Classificazione e risorse esterne (EN) |
ICD-10-CM: D43.2;
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