Ballad of the Mighty I singolo discografico | |
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Artista | Noel Gallagher's High Flying Birds |
Pubblicazione | 13 gennaio 2015[1] |
Durata | 5:15 |
Album di provenienza | Chasing Yesterday |
Genere | Rock alternativo |
Etichetta | Sour Mash |
Produttore | Noel Gallagher |
Formati | 7", download digitale |
Noel Gallagher's High Flying Birds - cronologia | |
Ballad of the Mighty I è un singolo del gruppo musicale britannico Noel Gallagher's High Flying Birds, il secondo estratto dal secondo album in studio Chasing Yesterday e pubblicato il 13 gennaio 2015 in download digitale e dal successivo 23 febbraio nel formato 45 giri.[1]
Ballad of the Mighty I costituisce la traccia di chiusura dell'album Chasing Yesterday, il secondo album da solista di Noel Gallagher. Tuttavia il brano è nato durante le sessioni di registrazione del primo album,[2] seppur in una forma diversa: infatti, secondo quanto dichiarato dall'autore, in origine era caratterizzato da sonorità psichedeliche ma si è poi evoluto in un pezzo più vivace e guidato dal ritmo del basso, «con archi da musica disco, che ricorda gli Echo & the Bunnymen.»[2][3] Johnny Marr, ex chitarrista e compositore della storica band The Smiths e amico di Noel Gallagher sin dal suo esordio con gli Oasis, ha collaborato alla genesi della canzone suonando le parti di chitarra elettrica.[4] Durante la conferenza stampa di presentazione del disco lo stesso Noel ha svelato alcuni retroscena legati alla registrazione del brano:[4]
«Ho tentato di averlo (Johnny Marr, ndr) nel disco precedente per suonare in AKA... What a Life!, ma per qualche motivo non ha potuto farlo. Così gli ho chiesto di suonare in questo e lui mi ha detto di sì. È arrivato in studio di registrazione con due chitarre, non una... due chitarre! Non aveva voluto ascoltare il brano prima, non aveva voluto che gli dicessi nemmeno un indizio. Gli ho chiesto: "Non vuoi sapere proprio nulla, neanche una minima parola?" E lui: "No!" Così, quando siamo andati in studio e gli ho fatto sentire la canzone, ha detto: "Cazzo, non mi aspettavo una cosa del genere!" Ma lui è davvero un grandissimo chitarrista, e anche uno dei miei più vecchi amici. Nel suonare la chitarra ha qualcosa che non molte persone possiedono, forse solo Nile Rodgers sa fare ciò che fa Johnny... è fantastico!»
Nella stessa occasione ha aggiunto che ritiene Ballad of the Mighty I "di gran lunga superiore" rispetto al primo singolo, In the Heat of the Moment;[4] successivamente ha poi ribadito che la considera «una tra le migliori canzoni che ho mai scritto».[5]
Il debutto del brano è avvenuto in versione radiofonica il 12 gennaio 2015 in esclusiva sull'emittente radiofonica XFM,[6] durante il programma Breakfast Show condotto da Jon Holmes. Un'anteprima di pochi secondi della canzone era apparsa in un breve making of del videoclip ufficiale, pubblicato su Facebook il giorno precedente;[7] il video completo è stato poi pubblicato lo stesso 12 gennaio su YouTube.[8]
Un remix ufficiale curato dal duo britannico Beyond the Wizard's Sleeve è stato diffuso in rete il 6 febbraio 2015.[9]
Il lato B del singolo è Revolution Song:[10] il brano era da lungo tempo noto ai fan, poiché già nel 2000 era trapelata in rete in una versione demo, registrata l'anno precedente durante le sessioni per l'album Standing on the Shoulder of Giants degli Oasis.[11] In un'intervista dello stesso anno Noel Gallagher descriveva così la canzone e i motivi della sua esclusione:[11]
«Abbiamo una canzone che non è stata inserita nell'album, si chiama Revolution Song. Ne abbiamo fatto una demo due anni fa, ed è una specie di brano gospel, ma non come lo è I Still Haven't Found What I'm Looking For degli U2. Penso che sia una canzone veramente molto buona. Avremmo dovuto avere un coro gospel al completo a cantarla, finché i Blur non hanno fatto uscire Tender e noi abbiamo detto: "Fottuti bastardi! Ci soffiano sempre le idee!"»
In un'intervista rilasciata nel febbraio 2012 alla rivista NME ha dichiarato le sue intenzioni di registrare una versione definitiva del brano, ponendo anche fine alle diatribe su quale fosse il suo vero titolo:[12]
«Ora l'ho finita. Non si chiama Solve My Mystery, non si chiama It's a Crime (nome associato alla "demo" di Let There Be Love degli Oasis, ndr)... si chiama Revolution Song, cazzo!»
Nell'ottobre 2014, con l'annuncio della tracklist di Chasing Yesterday, è stato reso noto che Revolution Song sarebbe stata inclusa anche nel secondo disco dell'edizione deluxe dell'album.[13]
Il videoclip, girato a fine dicembre 2014 nel quartiere londinese di Hackney Wick,[14] è stato diffuso il 12 gennaio 2015 su YouTube[8] tramite il canale Vevo dell'artista. Come nel video del singolo precedente, In the Heat of the Moment, la band protagonista comprende, oltre a Noel Gallagher e al bassista Russell Pritchard, anche Paul Newsome (chitarrista e cantante della band Proud Mary, scoperta dallo stesso Gallagher) alle tastiere[15] e Terry Kirkbride (già percussionista per gli Oasis nel tour acustico di promozione per Stop the Clocks) alla batteria. La seconda chitarra è invece affidata a Jeff Wootton, che era stato in precedenza il bassista nei tour dei Beady Eye.
Classifica (2015) | Posizione massima |
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Belgio (Fiandre)[16] | 54 |
Belgio (Vallonia)[16] | 79 |
Giappone[17] | 32 |
Irlanda[18] | 42 |
Regno Unito[19] | 54 |
Regno Unito (download)[20] | 45 |
Regno Unito (independent)[21] | 2 |
Scozia[22] | 32 |