Bartolomeo da Bologna (compositore)

Bartolomeo da Bologna (fl. XIV-XV secolo) è stato un compositore italiano noto anche come Bartholomeus de Bononia, attivo agli inizi del XV secolo nel periodo di transizione fra il medioevo ed il rinascimento.

Si conosce molto poco della sua vita, ma si pensa che fosse originario di Bologna o dei dintorni e sembra abbia trascorso parte della sua vita a Ferrara. Fu monaco benedettino e potrebbe essere stato il priore della chiesa di San Nicolò a Ferrara; sicuramente fu organista lì nel 1407 ed è documentato che lo fu presso la cattedrale della città estense agli inizi del 1427. Sembra anche che fosse impiegato presso la cappella dell'Antipapa Giovanni XXIII a Bologna poiché una delle sue ballate (Arte psalentes) è probabilmente dedicata ai cantori del suo coro. (Egli è frequentemente citato nei manoscritti con il nome latino di "Bartolomeus de Bononia")

Bartolomeo è uno dei pochi compositori di madre lingua italiana dei primi anni del XV secolo i cui lavori sono sopravvissuti con attribuzione affidabile; molti dei musicisti in Italia durante il XV secolo erano stranieri e soltanto più tardi, nel corso del secolo, vi furono molti italiani in aggiunta ai compositori giunti dal nord Europa. Soltanto sette brani di Bartolomeo sono giunti ai nostri giorni, tutti a tre voci: due movimenti di messa e cinque canzoni profane, tra cui tre ballate, un rondò e un virelai. Stilisticamente sono tutti legati all'ars subtilior, che fiorì ad Avignone, Bologna e in altre regioni governate dagli antipapa durante lo scisma d'Occidente.

I due movimenti di messa sono tra i primi mai scritti ad utilizzare la tecnica della parodia, vale a dire del materiale a più voci proveniente da un'altra fonte, in questo caso due delle sue canzoni profane, viene riciclato e inserito in un contesto diverso. Che lui e il primo compositore di movimenti parodia Zacara da Teramo, che probabilmente si affiancarono nel servizio nella cappella di Giovanni XXIII di Bologna, abbiano usato questa tecnica non è probabilmente una coincidenza. Eppure, anche se chiaramente Zacara aveva influenza sui compositori più giovani, le tecniche utilizzate da entrambi i musicisti nei loro movimenti parodia sono del tutto diverse - quelle di Zacara sono più libere nell'uso del materiale preso in prestito, mentre Bartolomeo utilizza sezioni contigue della sua musica profana nella composizione di nuove melodie.[1]

Tutte le opere di Bartolomeo sono edite in Gilbert Reaney, Early Fifteenth-Century Music volume 5 (1975).

  1. Gloria (movimento di messa, basato sulla sua ballata Vince con lena)
  2. Credo (movimento di messa, basato sulla sua ballata Morir desio)
  1. Vince con lena ballata
  2. Morir desio (ballata)
  3. Arte psalentes (ballata)
  4. Mersi chiamando rondò
  5. Que pena maior virelai
  1. ^ Cuthbert, Michael Scott, “Zacara's D'amor Languire and Strategies for Borrowing in the Early Fifteenth-Century Italian Mass,” in Antonio Zacara da Teramo e il suo tempo, a cura di Francesco Zimei, (Lucca: Libreria Musicale Italiana, 2004 [i.e., 2005]), pp. 337–57.

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