Bartonellosi | |
---|---|
![]() | |
Specialità | infettivologia |
Eziologia | Bartonella |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
MeSH | D001474 |
eMedicine | 213169 |
Le bartonellosi sono un gruppo di malattie infettive causate da batteri del genere Bartonella.
In realtà comprendono 4 malattie:
Il contagio può avvenire per puntura di alcune specie di flebotomi, del genere Lutzomyia. La malattia è limitata alle Ande in una altitudine compresa tra 1000 e 3000 metri, per via dell'habitat dei flebotomi coinvolti nella sua trasmissione.
La malattia si sviluppa in tre stadi:
La febbre di Oroya si manifesta dopo 20 giorni circa dal contagio con febbre irregolare, anemia emolitica, ittero ed epatosplenomegalia, dolori articolari. Alcuni pazienti poi possono presentare un ulteriore quadro clinico: la verruca peruviana; quest'ultima è caratterizzata dalla comparsa su tutto il corpo di eruzioni verrucose di colore rosso vivo, non pruriginosa.
La mortalità è elevata se la malattia non viene riconosciuta e trattata; scema nella successiva fase della verruca peruviana.
Terapia antibiotica con cloramfenicolo (50 mg/kg/die somministrato ogni 6 ore) o doxiciclina (100–200 mg per 15 gg).
È causata da Bartonella henselae. Il contagio avviene per graffio o morso di gatto (da cui il nome malattia da graffio di gatto). Privilegia i climi caldo umidi. Il reservoir è il gatto in cui l'infezione decorre per lo più asintomatica.
Il segno patognomonico è una adenopatia prossimale al sito di inoculazione. Nei soggetti immunocompetenti si risolve in un granuloma o ascesso. Nei soggetti immunodepressi si può avere una neovascolarizzazione sul modello della verruca peruviana o della angomatosi-peliosi. Tipici sintomi sono: linfoadenomegalia locale, febbre, artralgie. Si può avere batteremia con endocardite batterica e osteomielite. Possibile anche l'encefalite acuta.
Normalmente benigna se non intervengono le sequele secondarie alla batteriemia o all'interessamento del sistema nervoso centrale.
Le forme lieve con solo interessamento linfonodale non necessitano di antibiotici. Negli altri casi si usa azitromicina (10 mg/kg/die il primo giorno seguita da 5 mg/kg/die nei 3-5 giorni successivi, sia bambini sia adulti).
Causata da Bartonella quintana. Il vettore è un pidocchio Pediculus humanus. L'uomo è l'unico reservoir dell'agente infettivo. L'uomo può avere una batteriemia da bartonella per anni pur essendo asintomatico. Trattasi quindi di una malattia che esplode dove i pidocchi sono numerosi. È stata causa di grandi epidemie durante le due guerre mondiali. Attualmente è molto diffusa tra i senza fissa dimora, gli alcolisti, i campi di rifugiati. Fino a qualche anno fa l'agente infettivo era classificato come Rochalimaea quintana.
Febbre, malessere, artralgia, splenoepatomegalia. Si può avere un rash cutaneo durante il primo episodio febbrile. Tipicamente si hanno 3 quadri clinici:
Terapia antibiotica con doxiciclina (100–200 mg per 15 gg), ceftriaxone (2 g/die) o gentamicina (3 mg/kg/die ogni 8 ore e.v.).
Trattasi di una malattia infettiva caratterizzata da proliferazione vascolare causata da Bartonella henselae o B. quintana. Tipica dei malati di AIDS (con conta CD4 <200 mm3).
Tipicamente lesioni papule solitamente color rosso vinoso (ma anche non colorata) da pochi millimetri a qualche centimetro di diametro. Queste lesioni possono essere da singole fino a un migliaio circa. Queste lesioni facilmente ulcerano e possono sanguinare. La stessa proliferazione vascolare può avvenire negli organi interni dando origine a splenomegalia, epatomegalia, lesioni occupanti spazio intracraniche.
Non ben definibile come conseguenza della scoperta recente di questa malattia.
Terapia antibiotica con doxiciclina (100–200 mg per 15 gg), eritromicina, rifampicina o claritromicina (500 mg x 2, bambini <6 mesi sconsigliata, dopo i 6 mesi 7,5 mg/kg due volte al giorno).