Bemegride | |
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Nome IUPAC | |
4-etil-4-metilpiperidine-2,6-dione | |
Nomi alternativi | |
metetarimide, megemide | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C8H13NO2 |
Massa molecolare (u) | 155,194 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-588-0 |
Codice ATC | R07 |
PubChem | 2310 |
DrugBank | DBDB13740 |
SMILES | CCC1(CC(=O)NC(=O)C1)C |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Endovenosa |
Indicazioni di sicurezza | |
La bemegride (conosciuta anche come metetarimide, megemide, NP13 o ββ-metiletilglutarimide)[1] è uno stimolante del sistema nervoso centrale (SNC), chimicamente correlato a glutetimide e leptazolo.[2][3] È un analettico respiratorio con azioni simili a quelle della niketamide ed un antagonista non specifico per l'avvelenamento da barbiturici.[4][5] Negli anni '80 a partire da bemegride sono stati sintetizzati dei nuovi composti dotati della capacità di ridurre, in animali da esperimento, la durata del sonno indotto da pentobarbitone.[6]
Il composto si presenta come una polvere cristallina, incolore, parzialmente solubile in acqua ed in acetone.
Gli effetti del farmaco, somministrato per endovenosa, sono di breve durata (nell'ordine di 10-20 minuti).[7] Per questo motivo nell'avvelenamento da barbiturici è necessario ricorrere ad un'infusione endovenosa continua, alla velocità di 3 ml/min (1 goccia/secondo) o più, per ripristinare e mantenere un'adeguata respirazione e riflessi, come ad esempio il riflesso laringeo, faringeo o corneale.[8] La respirazione può essere ripristinata anche nei soggetti già in apnea.[9] L'infusione deve essere continuata fino a quando il barbiturico non è stato completamente eliminato dall'organismo, poiché l'eliminazione del barbiturico non è accelerata dal composto,[10] il quale tuttavia produce degli effetti specifici sui cambiamenti elettroencefalografici indotti dai barbiturici.[11]
Bemegride a seguito di somministrazione per via endovenosa si distribuisce rapidamente nei tessuti biologici, in particolare nel muscolo, nel cervello e nel tessuto adiposo. La molecola oltrepassa la barriera ematoencefalica diffondendo nel liquido cerebrospinale. Si diffonde anche nell'umor acqueo ed oltrepassa la barriera placentare. Approssimativamente entro 24 ore il 70% di una dose infusa viene eliminata dall'organismo prevalentemente attraverso l'emuntorio renale come farmaco immodificato, ed in misura minore tramite la bile e le feci.[12][13]
Studi sperimentali nel topo e nel ratto hanno permesso di identificare valori di DL50 rispettivamente pari a 18,8 e 17 mg/kg peso corporeo, dopo somministrazione endovenosa.
La bemegride trova impiego come stimolante del sistema nervoso centrale (SNC) e come analettico nell'avvelenamento da barbiturici,[14][15][16][17][18] associato spesso all'amifenazolo per le sue proprietà di stimolante respiratorio.
È stata anche utilizzata in altre intossicazioni e stati di coma dovuti a sedativi non barbiturici, come il primidone[19] e la glutetimide.[20]
Come altri analettici bemegride può produrre effetti avversi correlati all'azione di stimolazione del sistema nervoso centrale. In particolare il composto può causare vomito, spasmi muscolari, dispnea, laringospasmo e broncospasmo, ipotensione arteriosa. A dosi elevate può provocare convulsioni,[21] e questo effetto avverso si verifica con facilità quando la bemegride viene somministrata nell'avvelenamento da barbiturici.[22] Sono state riferite anche confusione mentale, delirio, allucinazioni visive ed altri sintomi tipici delle psicosi, in particolare in un arco di tempo che va da uno a quattro giorni dopo il risveglio dal coma e torpore da barbiturici. Questi sintomi tendono a scomparire anche senza ricorrere a farmaci, in genere entro una settimana, ma la somministrazione di clorpromazina può essere d'aiuto nell'abbreviare questo periodo e rendere la sintomatologia meno acuta.
Nell'adulto si somministrano da 25 a 50 mg per via endovenosa. Per la somministrazione endovenosa si adopera una soluzione sterile allo 0,5% che viene diluita in soluzione fisiologica. Poiché in genere vengono somministrati volumi considerevoli della suddetta soluzione, non si deve aggiungere alcuna sostanza battericida.[23]