Bentley Mark VI

Bentley Mark VI
Descrizione generale
CostruttoreRegno Unito (bandiera) Bentley
Tipo principaleBerlina
Altre versioniCoupé, Cabriolet
Produzionedal 1946 al 1952
Sostituisce laBentley Mark V
Sostituita daBentley R Type
Esemplari prodotti5208[1]
Altre caratteristiche
Dimensioni e massa
Lunghezza4877[2] mm
Larghezza1778[2] mm
Altezza1638[2] mm
Passo3048[2] mm
Altro
AssemblaggioCrewe
Stessa famigliaRolls-Royce Dawn, Rolls-Royce Silver Wraith

La Mark VI è una autovettura costruita dalla Bentley dal 1946 al 1952.

È stato il primo modello prodotto dopo la sospensione della produzione dovuta alla seconda guerra mondiale. Fu anche la prima auto prodotta dalla Rolls-Royce, dopo l'acquisizione del 1931 della Bentley.[3] con carrozzeria di serie, realizzata su disegno della consociata Park Ward, ma realizzata dalla Pressed Steel Company.

Per i nostalgici, che preferivano rivolgersi al proprio carrozziere di fiducia, c'era ancora la possibilità di acquistare il semplice "rolling chassis" (telaio marciante), questa opzione fu davvero minimamente scelta dalla clientela e tra le poche carrozze fuoriserie, si evidenziano i magnifici cabriolet Park Ward.

Il motore era il B60, figlio di quella famiglia di motori modulari a 4, 6 e 8 cilindri (B40-B60-B80) che erano nati per esigenze belliche, per la movimentazione di camion, anfibi e gruppi elettrogeni. Il vecchio 6 cilindri valvole in testa fu rimpiazzato da questa buona unità dotata però della sola valvola di aspirazione in testa e dello scarico laterale. in comune i due propulsori (quello delle Derby e quello delle Crewe) avevano solo l'interasse dei cilindri. Il telaio prendeva quasi tutto dalla MKV, ruote indipendenti anteriori, con molle elicoidali e finalmente struttura di rinforzo a X nel centro.

Il telaio ed il motore furono usati come base per la Rolls-Royce Silver Wraith del 1946 e la Silver Dawn del 1949.

I primi esemplari della Mark VI utilizzavano un Motore in linea a sei cilindri con cilindrata di 4257 cm³. Nel 1951 fu introdotto un propulsore di cilindrata di 4566 cm³ sempre con la stessa configurazione denominato Big Bore. La Mark VI aveva inizialmente un cambio manuale a quattro rapporti, con sincronizzatori nei 3 superiori; fu poi disponibile il GM 400 RR automatico, di produzione General Motors, su specifiche Rolls Royce, lo stesso cambio che passò alle 3 versioni di Silver Cloud e arrivò fino alle primissime Silver Shadow.

Fu conservato il tipico sistema di lubrificazione centralizzato, che permetteva all'olio di giungere alle parti in movimento delle sospensioni a partire da un serbatoio centrale. L'impianto frenante era per la prima volta misto, idraulico sull'avantreno e meccanico al retrotreno, con il "vecchio" servofreno su licenza Hispano Suiza.

La versione da 4566 cm³ di cilindrata della Bentley Mark VI fu provata dal periodico “The Motor” nel 1951. Raggiunse la velocità massima di 160 km/h e accelerò da 0 e 97 km/h in 15 secondi. Il consumo di carburante era di 17,4 litri ogni 100 km. Il modello utilizzato nel test costava 4473 sterline incluse le tasse[2].

Furono prodotte versioni berlina e cabriolet.

  • 4257 cm³ di cilindrata: 4000 (832 carrozzate da carrozzieri di fiducia del cliente)
  • 4566 cm³ di cilindrata:: 1202 (180 carrozzate da carrozzieri di fiducia del cliente)
  1. ^ (EN) Bernard.L King, Bentley Mark VI, 2008, ISBN 978-0-9530451-7-4.
  2. ^ a b c d e La Bentley Mark VI berlina sul periodico “The Motor”, 10 ottobre 1951
  3. ^ I modelli Bentley prodotti dagli anni quaranta fino alla fine degli anni novanta sono effettivamente dei cloni dei modelli Rolls-Royce. Questo è dovuto al fatto che il marchio Bentley fu acquisito dalla maggiore concorrente Rolls-Royce nel 1931. Da allora, la Bentley è stata caratterizzata per una produzione di modelli del tutto analoghi a quelli Rolls-Royce, condividendo pianale, meccanica, motori e design, a tal punto da confondere quasi un osservatore poco attento. Soltanto nel 1998, con la prima acquisizione da parte del Gruppo Volkswagen, tornò ad esserci un modello Bentley (la Continental R) non più "doppione" di un modello Rolls-Royce. Da allora, la nuova strategia aziendale più premiante e orientata alla volontà di rinascita del proprio marchio, ha contribuito a ridefinire in maniera crescente nuovi parametri stilistici, creando una nuova e più spiccata identità per i propri modelli di vetture.

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