Berenguier de Palazol o Palol, o Palou[1] (fl. XII-XIII secolo) è stato un trovatore spagnolo catalano, attivo tra il 1160 e il 1209[2], originario di Paillol, nella Contea del Rossiglione[3]. Della sua produzione complessiva sopravvivono dodici cansos, di cui otto (proporzione relativamente alta) con melodie[2].
Dai documenti rimasti, si possono estrapolare soltanto alcuni dettagli sommari della vita di Berenguier. Secondo la sua vida egli era un povero cavaliere, ma molto esperto e abile nelle armi.[4] Altre evidenze suggeriscono che la sua famiglia fosse benestante.[2] Berenguier appare in cinque documenti di Rossiglione tra il 1196 e il 1209, tutti sotto il nome latino Berengarius de Palatiolo (o Palaciolo).[2] I primissimi riferimenti cronologici della sua "professione" sono determinati dal fatto che egli era un vassallo di Gausfredo III di Rossiglione, il quale morì nel 1164 e lo si trova menzionato in molte composizioni di Berenguier.[2] È abbastanza probabile che Berenguier fosse stato uno dei primi trovatori, e le poesie che menzionano Jaufres (Gausfredo) possono essere fatte risalire al 1150.[5] Berenguier non sembra avere avuto molti contatti con i suoi colleghi trovatori.[6] Potrebbe avere incontrato Pons d'Ortaffa avanti negli anni, il quale potrebbe essersi rivolto a lui in una delle sue canzoni nominandolo come Senher En Berenguier.
Tutta l'opera rimasta di Berenguier tratta il tema dell'amor cortese.[2] Una delle sue cansos venne presa come modello per un sirventes dal suo contemporaneo Rambaldo di Vaqueiras.[2] L'oggetto d'amore delle sue canzoni è Ermessen d'Avinyo, moglie di Arnaut d'Avinyo.[7] In base alla vida di Berenguier, Arnaut era uno dei figli di Maria de Peiralada, ma probabilmente la si confonde con Maria domina de Petralata, la madre di Soremonda, l'amante di Guillem de Cabestany.[4]
La musica ben conservata di Berenguier è in genere sillabica con fraseggi finali melismatici, conservatrice, di solito rimanendo all'interno di un'ottava, con un motivo strutturato, che ha qualcosa in comune con quella di Bernart de Ventadorn.[6]
Le opere di Berenguier non possono essere cronologicamente catalogate con sicurezza, ma sono state ordinate in uno schema che cerca di presentare in qualche modo lo sviluppo "logico" di un tema. Il leitmotiv che percorre queste composizioni non può essere collegato agli eventi della vita di Berenguier, né si può dimostrare che la (dompna) di ogni canzone sia la stessa.[8] Ciò nonostante, lo sviluppo del tema corrisponde agli stadi della vita di un amante.[8]
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