Berilliosi | |
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Specialità | pneumologia |
Eziologia | berillio |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 503 |
MeSH | D001607 |
eMedicine | 296759 |
Sinonimi | |
Malattia da berillio Avvelenamento da berillio | |
La berilliosi, conosciuta anche come malattia da berillio o avvelenamento da berillio, è una risposta allergica cronica e malattia polmonare cronica, causata dall'esposizione al berillio e suoi composti. Si distingue dall'intossicazione acuta da berillio, che è un evento raro.[1] La berilliosi è una malattia professionale polmonare.
La condizione è incurabile, ma i sintomi possono essere trattati.[2]
La berilliosi è una malattia professionale.[1] I lavoratori coinvolti maggiormente sono quelli implicati nell'estrazione del berillio, nella sua trasformazione in leghe metalliche, nella lavorazione dei metalli che lo contengono e nel suo riciclaggio.[3] La condizione è stata correlata all'industria aerospaziale, alla produzione dei semiconduttori per l'elettronica dei forni a microonde, alle miniere di berillio e alla fabbricazione di lampadine fluorescenti (che un tempo contenevano composti di berillio nella loro rivestimento interno di fosforo).[4][5]
A seguito di una esposizione singola o prolungata per inalazione di fini o dei suoi sali, i polmoni possono diventare sensibili al berillio. La berilliosi presenta un esordio insidioso con un decorso non del tutto evidente. Alcune persone divenute sensibili al berillio possono non accusare alcun sintomo.[1] La continua esposizione provoca lo sviluppo di piccoli noduli infiammatori, chiamati granulomi.[6] Uno studio del 2006 ha suggerito che l'inalazione non fosse l'unico mezzo di esposizione al berillio ma anche la contaminazione cutanea poteva causare una reazione; inoltre venne riscontrato che una riduzione nell'inalazione del berillio non comportasse una altrettanta riduzione della berilliosi o la sensibilità ad esso.[7]
I granulomi possono essere riscontrati in altre malattie croniche, come la tubercolosi e la sarcoidosi, e quindi può essere difficile distinguere la berilliosi da questi diversi disturbi. Si noti, tuttavia, che i granulomi della berilliosi tipicamente sono non caseosi, cioè non caratterizzato da necrosi, e quindi privi del caratteristico grossolano aspetto simile al formaggio.[8]
I primi sintomi sono in genere tosse e mancanza di respiro,[9] inoltre spesso si riscontrano dolore toracico, dolori articolari, perdita di peso e febbre. Raramente, si verificano granulomi in altri organi, come nel fegato.
L'insorgenza dei sintomi può variare da settimane fino a decine di anni dalla prima esposizione. In alcuni individui, una sola singola esposizione può causare una situazione di berilliosi.
Il carcinoma al polmone, è stato dimostrato, ha una incidenza doppiamente maggiore nelle persone affette o che hanno contratto la berilliosi in passato data la cangerogenità del berillio
La diagnosi definitiva di berilliosi si basa su una storia di esposizioni al berillio, documentata sensibilità berillio e infiammazione granulomatosa vista su biopsia polmonare. Data la natura invasiva di una diagnosi tramite biopsia polmonare, può essere sufficiente una storia clinica coerente con la berilliosi, una radiografia o una tomografia computerizzata al torace anormale e anomalie nei test di funzionalità polmonare.[10]
Stabilire se vi sia una sensibilità al berillio è il primo passo nella diagnosi. Il test di proliferazione dei linfociti al berillio (BeLPT) è il modo più comune per determinarla.[10] Il test viene eseguito con il prelievo di sangue periferico e di fluido tramite una lavanda alveolare bronchiale, da cui i linfociti vengono messi in coltura con il berillio solfato. Quando vi è una proliferazione anormale di linfociti, si può considerare un caso di sensibilità.[11]
I risultati radiografici del torace per la berilliosi sono aspecifici. All'inizio della malattia i reperti radiografici sono di solito normali. Nelle fasi successive vengono osservate fibrosi interstiziale, irregolarità pleurica, linfoadenopatia ilare e opacità tipo "vetro smerigliato".[12][13] Anche i risultati della tomografia computerizzata non erano specifiche per la berilliosi, tuttavia uno studio ha rilevato che opacità a "vetro smerigliato" visti alla tomografia computerizzata sono più frequenti nella berilliosi rispetto alla sarcoidosi.[13]
La diagnosi differenziale per berilliosi comprende le seguenti condizioni:[14]
Di queste possibilità, la berilliosi si presenta più simile alla sarcoidosi. Alcuni studi suggeriscono che fino al 6% di tutti i casi diagnosticati come sarcoidosi sono in realtà berilliosi.[14]
Non esiste una cura per la berilliosi; gli obiettivi del trattamento consistono nel tentare di ridurre i sintomi e rallentare la progressione della malattia.[15]
Sebbene non vi siano prove che l'astensione dall'esposizione al berillio diminuisca la progressione della malattia,[16] ciò è ancora considerato un approccio accettato per il trattamento in qualsiasi stadio della malattia.[17]
Le persone con fasi iniziali della malattia, senza alterazioni nella funzionalità polmonare o sintomi clinici, sono periodicamente monitorati con esami fisici, test di funzionalità polmonare e radiografie.[18] Una volta che compaiono sintomi clinici o anomalie significative nei test di funzionalità polmonare, il trattamento consiste nella ossigenoterapia, nella somministrazione di corticosteroidi orali e di qualsiasi ulteriore terapia di supporto sia necessario.[1][10][18]
Globalmente il tasso di mortalità varia dal 5% al 38%.[19]