Bernard Perlin (Richmond, 21 novembre 1918 – Ridgefield, 14 gennaio 2014) è stato un pittore statunitense.
Bernard Perlin nacque a Richmond nel 1918, figlio degli immigrati ebrei russi Davis e Anna Schireff Perlin. Dopo la fine delle superiori studiò alla New York School of Design dal 1934 al 1936, poi alla National Academy of Design nel 1937 e all'Art Students League of New York dal 1938 al 1940. A causa della sua omosessualità Perlin fu rifiutato alla leva e non combatté durante la seconda guerra mondiale;[1] tuttavia fu assunto dal United States Office of War Information nel 1942 e trascorse alcuni mesi disegnando propaganda bellica.[2] Particolarmente noti sono i suoi poster "Let Em Have It" e "Americans Will Always Fight for Liberty", entrambi disegnati nel 1943. Dopo la chiusura del progetto nel 1943, Perlin lavorò come artista corrispondente dall'Europa per Life (1943-1944) e Fortune (1945).
Dopo la guerra, Perlin iniziò a concentrarsi sul realismo magico e nel 1950 il suo dipinto Orthodox Boys (1948) fu comprato dalla Tate, rendendo quindi Perlin il primo artista americano del dopoguerra una cui opera fu acquistata dal museo londinese.[3] Nel 1954 e nel 1959 ricevette la Guggenheim Fellowship.[4] Successivamente si trasferì in Italia, dove visse per sei anni. Di ritorno a New York, Perlin si stancò presto della scena artistica newyorchese e si trasferì a Ridgefield. Dopo alcuni anni di pausa, nel 2012 tornò a dipingere e l'anno dopo la Maiden Gallery ospitò una retrospettiva delle sue opere.
Nel 2009 sposò Edward Newell, il suo compagno di cinquantaquattro anni.[5] Morì all'età di 95 anni nel 2014.[6]
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