Bertrand d'Ornesan

Le Voyage du Baron de Saint Blancard en Turquie, di Jean de la Vega, (dopo il 1538).

Bertand d'Ornesan, noto anche come Bertrand d'Ornezan e soprattutto Baron de Saint-Blancard, (... – ...; fl. XVI secolo), è stato un ammiraglio francese che nel XVI secolo fu al servizio del re di Francia Francesco I. Fu generale delle galee del Mediterraneo (Amiral de la Flotte du Levant).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Bertrand d'Ornesan cercò di stabilire un avamposto commerciale francese a Pernambuco in Brasile nel 1531. [1]

Nel 1533 raggiunse l'ambasciata francese presso l'Impero ottomano per incontrare Francesco I.[2]

Nel 1537, iniziò un coinvolgimento di due anni in operazioni con l'Impero ottomano a seguito dell'alleanza franco-ottomana tra Francesco I e Solimano il Magnifico. Condusse una flotta di galee a Corfù per unirsi alla flotta di Barbarossa all' assedio di Corfù, ma alla fine non riuscì a convincere gli ottomani a partecipare a una grande spedizione contro Italia. [3] Saint-Blancard lasciò Marsiglia il 15 agosto con 12 galee e giunse a Corfù ai primi di settembre del 1537.[3][4] Alla fine Solimano, preoccupato da una malattia infettiva che si era sviluppata tra le sue truppe,[5] deciise di far ritorno, con la sua flotta, a Costantinopoli a metà settembre senza aver preso l'isola di Corfù.[3]

La flotta di Saint-Blancard svernò a Chios fino al 17 febbraio 1538.[6] Venne deciso che tre navi sarebbero andate a Costantinopoli, mentre il resto della flotta sarebbe tornata in Francia. A Costantinopoli, furono accolti dall'ambasciatore francese Charles de Marillac.[7] Hayreddin Barbarossa si addossò le spese, e le galee francesi partirono l'11 aprile per far ritorno a Nizza facendo prima scalo a Monastir in Tunisia.[8]

Jean de la Vega, un membro dell'equipaggio, scrisse un resoconto sul suo viaggio.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ R. J. Knecht, Renaissance Warrior and Patron: The Reign of Francis I p.375 [1]
  2. ^ Garnier, pp.73-74
  3. ^ a b c Kenneth M. Setton, The Papacy and the Levant (1204-1571) p.431
  4. ^ Garnier, p.134
  5. ^ Garnier, p.138
  6. ^ Garnier, p.149
  7. ^ Garnier, p.150
  8. ^ Garnier, p.151-153
  9. ^ Esposto al Musée d'Ecouen.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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