I bloccanti della pubertà (in inglese puberty blockers) sono farmaci utilizzati principalmente per ritardare temporaneamente i cambiamenti fisici associati alla pubertà.[1] Questi farmaci agiscono inibendo l'attività dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH), che a sua volta blocca la produzione di ormoni sessuali, come il testosterone e gli estrogeni.[2]
I bloccanti della pubertà vengono prescritti in diverse situazioni:
I farmaci più comuni includono analoghi del GnRH, come il leuprolide e la triptorelina, somministrati tramite iniezioni regolari o impianti sottocutanei a rilascio lento.
Gli effetti collaterali possono includere:
L'uso dei bloccanti della pubertà, in particolare nei giovani con disforia di genere, è un tema oggetto di dibattito in ambito medico, etico e sociale. Alcuni sostengono che il trattamento possa migliorare la salute mentale dei pazienti, mentre altri sollevano preoccupazioni riguardo ai potenziali rischi a lungo termine e alla capacità dei giovani di prendere decisioni informate.[3][4]
La disponibilità e l'accesso ai bloccanti della pubertà variano a seconda del paese, con alcune nazioni che li regolano più rigorosamente di altre.