Bruno Leali | ||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | Italia | |||||||||||||||||||||||||||
Ciclismo | ||||||||||||||||||||||||||||
Specialità | Strada | |||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1994 - ciclista 2001 - dirigente | |||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club | ||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||
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Bruno Leali (Roè Volciano, 6 marzo 1958) è un ex ciclista su strada e dirigente sportivo italiano. Professionista dal 1979 al 1994, conta la vittoria di una tappa al Giro d'Italia.
Passò professionista nel 1979 e fu per molti anni uno dei punti fermi della squadra di Davide Boifava, la Inoxpran poi rinominata in Carrera Jeans. Gregario di valore, seppe nonostante il suo ruolo ottenere diversi successi e piazzamenti, tra cui il Giro del Lazio e una tappa al Giro d'Italia.
Seppe mettersi in luce anche al Tour de France, dove però non andò mai al di là di qualche buon piazzamento; ebbe il suo anno di gloria nel 1987, quando fece sua la Coppa Agostoni, e dato che quell'anno era anche prova valida per il campionato italiano ebbe l'onore di vestire la casacca tricolore.
Dopo quella stagione conseguì qualche altro piazzamento ed una tappa al Grand Prix du Midi Libre nel 1991. Al Giro d'Italia del 1993 ebbe inoltre il privilegio di sfilare per tre giorni la maglia rosa al leader di quell'anno, lo spagnolo Miguel Indurain. Si ritirò dalle corse nel giugno 1994 dopo aver gareggiato con la maglia della neonata Brescialat-Refin.
Dopo il ritiro dalle corse fu direttore sportivo per formazioni professionistiche, tra cui prima la stessa Brescialat e ultima, nel biennio 2000-2001, la Mercatone Uno; nel 2002 assunse quindi la direzione dell'Egidio-Unidelta, squadra dilettantistica bresciana nota nelle stagioni seguenti anche come Unidelta e Lucchini-Unidelta.
Nel giugno 2010 viene sorpreso alla partenza del Girobio con in camera medicinali, integratori, aghi a farfalla e siringhe[1]; la sua squadra, la Lucchini-Unidelta-Ecovalsabbia, viene immediatamente esclusa dagli organizzatori della corsa per violazione delle regole di partecipazione[2]. Nel maggio 2011 Leali viene quindi inibito a vita dal Tribunale Nazionale Antidoping[3].