Nella sua concezione, nota anche con il nome di neopurismo, il compito dello studioso non è solo quello di limitarsi a descrivere la realtà linguistica, ma d'intervenire attivamente nello sviluppo dell'italiano, tendendo a escludere dalla lingua quelle voci straniere e quei neologismi che siano in contrasto con la struttura della lingua, favorendo, invece, i neologismi necessari e ben foggiati[3].
Fu membro del Comitato Linguistico dal 1922 e poi dell'Accademia di Esperanto dal 1925, di cui fu anche vicepresidente fino alle dimissioni nel 1938. Ne fu nuovamente Socio Corrispondente dal 1973 al 1975.[6]
Nel 1923 fu membro onorario della Cattedra italiana di Esperanto, oggi Istituto Italiano di Esperanto[7]. Nel 1919 aveva partecipato alla fondazione della sua sezione romana, il Roma Esperanto-Instituto, assieme a Luigi Giambene, Alfredo Stromboli e D. Cossaro; l'associazione si proponeva di promuovere «[...] l'insegnamento della lingua ausiliaria internazionale [...] e la diffusione del suo utilizzo nelle relazioni internazionali»[8].
La sua biblioteca e i suoi schedari sono conservati nel fondo miglioriniano della biblioteca dell'Accademia della Crusca[1].
Lingua contemporanea, Firenze, Sansoni, 1938. - III ed. riveduta e ampliata, Sansoni, 1943.
Saggi sulla lingua del Novecento, Firenze, Sansoni, 1941.
Pronunzia fiorentina o pronunzia romana?, Firenze, Sansoni, 1945.
Linguistica, Firenze, Le Monnier, 1946.
Che cos'è un vocabolario?, Edizioni della Bussola, 1946. - III ed., Firenze, Le Monnier, 1961.
Elementi di stilistica e di versificazione italiana per le scuole medie superiori, Firenze, Le Monnier, 1948.
Grammatica italiana per la scuola media inferiore, Firenze, Le Monnier, 1948.
Lingua e cultura, Roma, Tumminelli, 1948.
con Aldo Duro, Prontuario etimologico della lingua italiana, Torino, Paravia, 1949.
con Fredi Chiappelli, Lingua e stile. Nozioni di grammatica, stilistica e versificazione, Firenze, Le Monnier, 1954.
Conversazioni sulla lingua italiana, Firenze, Le Monnier, 1956.
Saggi linguistici, 1957.
La lingua italiana d'oggi, Torino, Eri, 1959.
Storia della lingua italiana, Firenze, Sansoni, 1960. Premio Viareggio di saggistica, ex aequo[9] - Introduzione di Ghino Ghinassi, Milano, Bompiani, 1994-2017; nuova ed., collana "Tascabili. Saggi", Bompiani, 2019, ISBN 978-88-301-0014-5.
Parole nuove, Milano, Hoepli, 1963.
Vocabolario della lingua italiana 1965, Paravia, Torino.
con Ignazio Baldelli, Breve storia della lingua italiana, Firenze, Sansoni, 1991.
^La rivista, rinata il 15 aprile 1920 sotto il titolo di Rivista di Cultura come organo della Società di Cultura Nazionale, era diretta da un comitato di cui facevano parte, oltre a De Lollis, Nicola Festa, Giovanni Gentile, Gioacchino Volpe e Angelandrea Zottoli; il Migliorini figurava come segretario di redazione. Cfr. AA.VV., Giacomo Devoto nel centenario della nascita, Firenze, Leo S. Olschki, 1999, p. 193, n. 7.
^Arrigo Castellani, Neopurismo e glottotecnica: l'intervento linguistico secondo Bruno Migliorini[1]
^ Carlo Minnaja, Bruno Migliorini nella cultura esperantista, 2006.
^Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2014).
Giovanni Nencioni, Bruno Migliorini, Roma, Accademia Naz. dei Lincei, 1976. ISBN 978-88-218-0271-3.
Massimo Luca Fanfani (a cura di), L'Opera di Bruno Migliorini nel ricordo degli allievi: con una bibliografia dei suoi scritti, Firenze, Presso l'Accademia della Crusca, 1979.