Caproni Ca.193 | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da collegamento |
Equipaggio | 1 |
Costruttore | ![]() |
Data primo volo | 13 maggio 1949 |
Esemplari | 1 |
Dimensioni e pesi | |
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Lunghezza | 9,35 m |
Apertura alare | 13,80 m |
Altezza | 2,49 m |
Superficie alare | 20,33 m² |
Peso a vuoto | 1 400 kg |
Peso carico | 2 100 kg |
Propulsione | |
Motore | 2 Walter Minor 6-III in configurazione spingente |
Potenza | 160 CV (118 kW) ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 225 km/h |
Autonomia | 1 200 km |
Tangenza | 5 700 m |
i dati sono estratti da Museo dell'aeronautica Gianni Caproni[1] | |
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Il Caproni Ca.193 era un monoplano bimotore di costruzione interamente metallica a quattro posti, progettato dall'ing. Amilcare Porro e costruito nel 1945 dall'azienda italiana Aeronautica Caproni, a Taliedo. Si trattava di un aereo da collegamento e da addestramento al volo strumentale. Fu costruito un solo prototipo (che rappresenta anche l'ultimo aereo costruito dall'Aeronautica Caproni di Milano).[1]
Il primo volo fu effettuato il 13 maggio 1949 da Tullio De Prato; l'unico Ca.193 costruito venne incorporato nell'Aeronautica Militare (con la MM 5736)[2] nel marzo 1950 per essere rivenduto nel luglio 1952 per usi civili. Terminò la sua carriera nel 1960 presso l'Aero Club di Trento. Restaurato sapientemente, è esposto nel Museo dell'Aeronautica Gianni Caproni.
Era un monoplano bimotore di costruzione interamente metallica a quattro posti, con struttura a guscio e rivestimento portante. L'ala, posta in posizione media sulla fusoliera, aveva una pianta di tipo trapezoidale con una struttura a bilongherone. Gli impennaggi erano metallici ed erano bideriva. Il carrello triciclo era retrattile. I motori erano due Walter Minor 6-III da 160 CV (118 kW) ciascuno, con eliche bipala metalliche di tipo spingente a passo variabile in volo.
Vennero studiate diverse versioni mai realizzate, quali: