Carabo intricato | |
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Femmina fotografata a Piazzo (Segonzano, Trentino) | |
Stato di conservazione | |
Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Coleopteroidea |
Ordine | Coleoptera |
Sottordine | Adephaga |
Famiglia | Carabidae |
Sottofamiglia | Carabinae |
Tribù | Carabini |
Sottotribù | Carabina |
Genere | Carabus |
Sottogenere | Chetocarabus |
Specie | C. intricatus |
Nomenclatura binomiale | |
Carabus intricatus Linnaeus, 1761 | |
Sinonimi | |
Carabus angustulus Haury, 1878 |
Il carabo intricato (Carabus intricatus Linnaeus, 1761) è un insetto dell'ordine dei coleotteri e della famiglia dei carabidi[2][3][4][5].
Coleottero di grandi dimensioni, che oscillano tra i 24 e i 36 mm di lunghezza[4][6]; è di colore blu-violetto metallico, più tendente verso il viola sul pronoto e ai margini delle elitre; le lunghe zampe e le antenne sono nere[7]. La testa e il pronoto sono piatti, le elitre convesse[6]; l'apparato boccale consiste di due grosse mandibole ricurve e sporgenti in avanti[6].
Il carabo intricato è un predatore notturno, che si nutre a spese di altri artropodi, nonché di lombrichi, chiocciole e lumache (con una preferenza per alcune specie, quali Lehmannia marginata e Limax cinereoniger, che rintracciano seguendone le scie di bava)[6][7]; incapace di volare[6], è però un ottimo arrampicatore, e può risalire gli alberi (e altre superfici verticali) anche per diversi metri[7]. Gli adulti sono piuttosto longevi, con un'aspettativa di vita di due-tre anni; sono attivi dall'inizio della primavera fino al tardo autunno, e svernano in gruppi all'interno di camere scavate nel legno marcio o nel terreno[6][7].
La specie include tre sottospecie (più quella nominale)[3], due endemiche dell'Italia e una della Grecia[6]:
La specie è attestata, con distribuzione molto locale, in quasi tutta l'Europa continentale, con l'eccezione di alcune regioni settentrionali (Norvegia, Finlandia, Lituania, parti della Russia europea) e del Portogallo; è presente anche in Gran Bretagna, molto raro e documentato solo in una manciata di siti[5][7][6]. La sua frequenza è andata calando e, sebbene considerata globalmente "prossima alla minaccia" dalla lista rossa IUCN, in alcuni paesi è già inserito nelle specie minacciate (come in Danimarca e in Benelux), e in Lettonia è considerato estinto[6].
È una specie che predilige l'ambiente boschivo, comune soprattutto nelle valli e colline e sui monti e più raro in pianura[7]. Ama i luoghi umidi e freschi, meglio se ricchi di ceppi marcescenti o tronchi caduti[7].