Il nome del genere (proposto nel XIV secolo dal botanicoaretinoAndrea Cesalpino) sembra derivare da Carlo Magno che si illuse di usarla come medicinale durante una pestilenza dei suoi soldati nei pressi di Roma (informazione avuta in visione da un angelo). In altri testi si fa l'ipotesi che il nome derivi dalla parola carduncolos (diminutivo di cardo = “cardina” o “piccolo cardo”) e in definitiva da Carlo V, questo in riferimento alla somiglianza con le piante del genere “Cardo” (Asteraceae).[3] L'epiteto specifico (biebersteinii) è in onore del botanico ed esploratore tedesco Friedrich August Freiherr von Marschall Bieberstein (Stoccarda, 1768 – Charkiv/Ucraina, 1826).
Il binomio scientifico attualmente accettato per questa specie è stato definito per la prima volta dal botanico danese Jens Wilken Hornemann (1770-1841) e successivamente perfezionato dal medico e botanico tedesco Johann Jakob Bernhardi (1774 -1850) nel 1819 (pubblicazione “Hortus Regius Botanicus Hafniensis Suppl. 94 ”).[4]
(La seguente descrizione è relativa alla specie Carlina biebersteiniis.l.; per i dettagli delle varie sottospecie vedere più avanti.)
L'aspetto di questa pianta è erbaceo – cespitoso e spinoso. Può arrivare fino ad una altezza massima di 7 dm. La forma biologica della specie è emicriptofita scaposa ("H scap"), ossia sono piante a ciclo biologico bienne con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve; sono inoltre dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.[5][6][7][8][9][10]
Parte epigea: la parte aerea del fusto si presenta tenace ed eretta di colore rossastro con striature. Nella parte alta è ramosa - corimbosa ed è percorsa da peli per tutta la sua lunghezza (può essere anche tomentosa e a volte ragnatelosa).
Foglie basali: le foglie basali hanno una forma ovato - lanceolata, il margine è dentato come nei cardi e la superficie è piana. Le spine terminali (che non sono il proseguimento della nervatura centrale - le nervature in realtà terminano parallelamente ai margini della foglia) sono piuttosto robuste.
Foglie cauline: le foglie cauline si presentano in tre tipologie diverse a seconda della posizione lungo il fusto;
(1) foglie alla base del fusto (non è la rosetta basale): sono di forma ovale – oblunga (la base della foglia è cuoriforme), sono inoltre brevemente picciolate e sub – patenti;
(3) le foglie appena sotto il capolino sono trasformate in brattee spinose; sono cigliate e carenate.
In tutti i casi la pagina inferiore della foglia è sparsamente tomentosa (o ragnatelosa) e comunque pubescente; il colore è grigio – verde; i margini sono dentati con robusti aculei. La consistenza delle foglie è cartilaginea. Questa pianta sverna con solamente una rosetta basale di foglie.
(1) le squame esterne dell'involucro (quelle inferiori) sono di tipo fogliare (brattee o foglie involucrali), sono appressate e più brevi delle squame vere e proprie (lesiniforme);
(2) le squame centrali sono simili alle esterne ma più spinose;
(3) le squame superiori sono strette, lesiniforme, riflesse e raggianti (sembrano fiori lugulati, ma non lo sono); sono disposte in due serie: quelle inferiori si presentano con spine pennate nerastre; quelle superiori sono giallastre (giallo paglierino) all'apice e quasi purpuree alla base.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione: in Italia si trova al Nord-Est. Fuori dall'Italia si trova in Europa Centrale e Orientale e nella Siberia.[2]
Habitat: l'habitat preferito per queste piante sono gli incolti, i pascoli e i cedui.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi, in Italia, queste piante si possono trovare fino a 1.000 ms.l.m..
Fitosociologia: questa pianta è tipica dei prati steppici centro-europei sud-siberiani. In Italia è presente nelle comunità vegetali tipo Brometalia.[10]
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[12], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[13] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[14]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]
Su questa sottotribù non sono state fatte finora delle specifiche analisi filogenetiche sul DNA, ma solo ristrette ricostruzioni su alcune specie. La sottotribù sembra aver avuto un'origine africana in quanto Carlininae è probabilmente il gruppo basale della tribù Cardueae e formano un “gruppo fratello” con altre due sottotribù (Oldenburgieae e Tarchonantheae entrambe della sottofamiglia Tarchonanthoideae) che in base alle ultime ricerche risultano di origine africana (altre precedenti ipotesi di origine di questo gruppo, come specie endemiche insulari di Creta e della Macaronesia, sono da eliminare).[9]
Il genere Carlina L. contiene circa 30 specie distribuite soprattutto nell'emisfero boreale, di cui una decina sono proprie della flora italiana, con habitat in preferenza situati in zone temperate.
nome scientifico: Carlina biebersteinii subsp. biebersteinii;
altezza: fino a 2 – 4 dm;
descrizione: i fusti sono semplici con un capolino (raramente di più);
foglie: la lamina della foglia è piana (non ondulata); i nervi verso i margini della lamina decorrono in senso parallelo al margine stesso (non proseguono quindi nelle spine); le spine sono deboli; la lamina inferiore è sparsamente pubescente; le foglie involucrali superano le squame; dimensioni della lamina: 4 - 8 volte più lunga che larga;
habitat: l'habitat tipico di questa specie sono gli incolti, i pascoli e i boschi cedui; ma anche le praterie rase subalpine, i megaforbieti e i popolamenti a felci; il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1000 ms.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: subalpino e montano;
dal punto di vista fitosociologicoCarlina biebersteinii appartiene alla seguente comunità vegetale:[19]
Formazione: delle comunità delle macro- e megaforbie terrestri
nome scientifico: Carlina biebersteinii subsp. brevibracteata (Andrae) K.Werner, 1994;
basionimo: Carlina longifolia var. brevibracteata Andrae, 1855
nome comune: Carlina a brattee corte;
altezza: fino a 3 – 7 dm;
descrizione: i fusti sono ramosi con diversi capolini;
foglie: la lamina delle foglie superiori è ondulata nella parte basale; i nervi proseguono nelle spine laterali; le spine non sono robuste; le foglie involucrali non superano le squame; la pagina inferiore delle foglie è bianco-tomentosa; dimensioni della lamina: 2 - 4 volte più lunga che larga;
habitat: l'habitat tipico di questa specie sono i boschi cedui, le boscaglie (pinete e gineprai), le zone lungo i sentieri (margini erbacei); ma anche nelle praterie rase, pascoli e prati dei piani collinare e montano; il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH neutro, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1800 ms.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: montano e collinare;
dal punto di vista fitosociologicoCarlina biebersteinii appartiene alla seguente comunità vegetale:[19]
Formazione: delle comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche
Le “carline” abbastanza simili e quindi confondibili possono essere distinte tra l'altro dalla forma delle foglie. Il disegno a lato mostra le varie forme delle foglie.[20]
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.
F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 71, ISBN88-7621-458-5.