Catherine Malabou (Sidi Bel Abbès, 18 giugno 1959) è una filosofa francese.
Le sue opere si focalizzano sul rapporto fra filosofia, neuroscienze e psicoanalisi, nonché sulle nozioni di essenza e differenzialismo nell'ambito del movimento femminista. I suoi testi vertono su Hegel, Freud, Heidegger e Derrida.
Dopo essersi laureata nel 1979 all'École Normale Supérieure Lettres et Sciences Humaines di Fontenay-aux-Roses[1], nel '94 discusse la tesi di dottorato su Hegel, realizzata con la supervisione di Derrida e pubblicata col titolo L'Avenir de Hegel, Plasticité, temporalité, dialectique[2].
Iniziò la carriera accademica in qualità di docente all'Università di Paris-Nanterre finché nel 2011 fu nominata ordinario al Centro per la Filosofia Europea Moderna presso l'Università di Kingston, nel Regno Unito. Nel 2017 ottenne l'incarico di docente di letteratura comparata e di studi e lingue europee presso l'Università della California a Irvine. Inoltre, insegnò anche all'European Gradute School di Saas-Fee[3].
Nel 1999 diede alle stampe con Derrida il volume intitolato La Contre-Allée, nel quale sposò l'approccio decostruttivista ed enfatizzò l'importanza del concetto di plasticità nelle neuroscienze. Questo nuovo orientamento di pensiero fu alla base di altre due pubblicazioni: Que Faire de notre Cerveau?, nel 2004, e Les Nouveaux Blessés, de Freud à la neurologie, penser les traumatismes contemporains, tre anni più tardi. Dopo aver discusso il nesso fra femminismo e politica in Changer de différence, edito nel 2009, nel 2014 firmò Avant Demain, Épigenèse et rationalit, nel quale approfondì la relazione fra biologia, neuroscienze e filosofia attraverso una rilettura di Kant e una disamina del realismo speculativo.[2]
Nel 2020 la monografia Le Plaisir effacé. Clitoris et pensé descrisse i miti e l'ignoranza relativi alla clitoride, che in Francia iniziò ad essere menzionata nei libri di testo scolastici solamente pochi mesi prima.[4]
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