Con la parola caudice riferita in botanica ad alcune specie di piante, è indicata la parte bassa del tronco o del fusto, comprendente le radici, che è particolarmente allargata in quanto immagazzina molta acqua, e non è ramificata.
La parola non è un prestito linguistico ma piuttosto l'adattamento in italiano dell'inglese (caudex), un neologismo a ritroso della nomenclatura botanica che ha rispolverato e fatto resuscitare una parola del latino morto o obsoleto, conferendole una studiata forza di significato e carattere retro-formativo. In effetti si è ridata vita alla arcaica parola latina caudex-caudicis, con un significato diverso rispetto a quello di origine quando significava molto semplicemente pezzo di un tronco.
La botanica usa il termine caudice principalmente in riferimento a piante che hanno un tronco con una particolare morfologia, come le angiosperme, le dicotiledoni, le arecaceae, le pteridofite e le cycadidae.
Alcuni generi classificati caudiciformi:[1]
Alche alcune specie di eucalipto e altre piante adattatesi a incendi periodici possiedono il caudice.