Caudron G.4

Caudron G.4
Il Caudron G.4 esposto allo Smithsonian.
Descrizione
Tipobombardiere< br/>aereo da osservazione
Equipaggio2
ProgettistaGaston e René Caudron
CostruttoreFrancia (bandiera) Caudron
Italia (bandiera) AER
Data primo volomarzo 1915
Data entrata in servizionovembre 1915 (Francia)[1]
Utilizzatore principaleFrancia (bandiera) Aéronautique Militaire
Altri utilizzatoriItalia (bandiera) Corpo Aeronautico Militare
Regno Unito (bandiera) RNAS
Finlandia (bandiera) Suomen ilmavoimat
Esemplari1 421
Sviluppato dalCaudron G.3
Altre variantiCaudron G.6
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza7,20 m
Apertura alare17,20 m
Altezza2,60 m
Superficie alare36,80
Peso a vuoto500 kg
Peso carico1 330 kg
Propulsione
Motore2 rotativi Le Rhône 9C
Potenza80 CV (59 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max132 km/h
Velocità di crociera114 km/h[2]
Autonomia3 h 30 min[2]
400 km
Tangenza4 300 m
Armamento
Mitragliatriciuna Lewis calibro 7,7 mm
Bombe100 kg
Notedati riferiti alla versione G.4 B2

i dati sono estratti da Aviafrance[3] integrati dove indicato

voci di aerei militari presenti su Wikipedia
Altra vista del G.4.

Il Caudron G.4 fu un bombardiere biplano bimotore francese ampiamente utilizzato durante la prima guerra mondiale. Fu progettato dai fratelli Caudron, René e Gaston, come miglioramento del Caudron G.3. A primo impatto lascia perplessi il suo aspetto, per via della realizzazione massiccia e con strutture aperte. Il velivolo utilizzava un metodo di inclinazione elicoidale applicato alle ali (wing warping) per il controllo del rollio. Il primo modello di G.4 fu realizzato nel 1915 e venne costruito in Francia, Inghilterra e Italia.

Il G.4 venne utilizzato come bombardiere da ricognizione nel cuore della Germania finché questa non sviluppò una propria forza aerea adeguata a respingere i velivoli nemici; successivamente il G.4 venne utilizzato per bombardamenti notturni.

Il Caudron G.4 prestò servizio nelle forze armate del Belgio, Francia, Finlandia, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d'America.

Storia del progetto

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Il G.3 era un affidabile aereo da ricognizione, ma a causa della sua progettazione non poteva trasportare nessun tipo di bombe a bordo né armamento difensivo. Al fine di risolvere questi problemi, il Caudron G.4 fu concepito come versione bimotore del G.3 e volò la prima volta nel marzo 1915[4]. A bordo furono montati due motori radiali Anzani 10 oppure due motori rotativi Gnome et Rhône posti tra le ali, fu aumentata l'apertura alare e i timoni di coda furono portati da due a quattro. Ciò permise di ottenere un secondo posto per un osservatore/mitragliere e la potenza in più generata dai motori permetteva di trasportare circa 100 kg di bombe.

Un totale di 1.358 G.4 furono prodotti in Francia, mentre altri 51 esemplari vennero realizzati dall'azienda italiana AER e 12 vennero costruiti in Gran Bretagna da parte della Caudron britannica[4].

Impiego operativo

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Prima guerra mondiale

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Il G.4 prese servizio presso l'aeronautica francese nel novembre del 1915 e fu il primo bimotore in servizio alle forze armate d'oltralpe. Venne utilizzato per dei violenti raid sul fronte nemico e per bombardamenti a lunga distanza che colpirono la Renania[4]. A causa del sempre più alto numero di velivoli abbattuti, le forze francesi decisero, nell'autunno del 1916, di non utilizzarlo più per missioni diurne[4].

Il Royal Naval Air Service inglese ricevette 55 velivoli utilizzati come bombardieri, di cui 12 costruiti in Inghilterra e gli altri spediti dalla Francia. Gli inglesi usarono il G.4 per attaccare idrovolanti tedeschi e aeroporti militari in Belgio[5] fino alla fine del 1917, quando vennero rimpiazzati dai Handley Page Type O.

Da segnalare un loro utilizzo da parte dell'Imperatorskij voenno-vozdušnyj flot, la forza aerea dell'Impero russo, con compiti di ricognizione.

Regno d'Italia

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In Italia, realizzati in 51 esemplari su licenza dalla AER di Orbassano sia nella versione A2 per il bombardamento che nella B2 da ricognizione, andarono ad equipaggiare le 3 squadriglie di ricognizione aerea del Regio Esercito, esattamente la 48ª, 49ª e 50ª Squadriglia Ricognizione, dislocate sul fronte alpino, rimanendo in servizio di prima linea fino alla metà del 1917.[4][6] In particolare la 48ª Squadriglia dal giugno 1916 lo apprezzò per le sue prestazioni in velocità variometrica, superiori ai precedenti Caudron G.3, che facilitavano il volo in alta montagna specie nell'impervia zona operativa collocata tra la Carnia e la Valsugana assegnata alla 48ª che vedeva cime oltre i 3.000 metri. La 42ª Squadriglia ne riceve una Sezione armata di mitragliatrice dall'inizio 1917 ed il 15 ottobre 1917 viene sciolta.[7] La 43ª Squadriglia inizia a riceverli dal febbraio 1917, a maggio ne ha 3 ed il 15 ottobre 1917 viene sciolta.[8] La 44ª Squadriglia ne dispone dal maggio 1917 fino allo scioglimento del 10 novembre 1917.[9] Durante il conflitto con i G.4 vennero stabiliti due primati di quota massima raggiunta, inoltre, in data 24 maggio 1917, il velivolo ai comandi di Natale Palli riuscì a compiere la traversata del Trentino, da Belluno a Castenedolo.[6]

La Suomen ilmavoimat acquistò nell'aprile del 1923 un G.4 e due G.3 con pezzi di ricambio dalla Flyg Aktiebolaget per la cifra di 100 000 marchi finlandesi. Il G.4 fu utilizzato come aeroambulanza.

Del G.4 furono prodotte quattro versioni:

  • A2: Ricognitore, equipaggiato con una radio
  • B2: Bombardiere, poteva trasportare circa 100 kg di bombe
  • E2: Aereo scuola, equipaggiato con doppi comandi
  • G.4IB: Versione blindata.
Belgio (bandiera) Belgio
Colombia (bandiera) Colombia
Francia (bandiera) Francia
Finlandia (bandiera) Finlandia
Italia (bandiera) Italia
Portogallo (bandiera) Portogallo
Romania (bandiera) Romania
Impero ottomano (bandiera) Impero ottomano
Russia (bandiera) Impero russo
Regno Unito (bandiera) Regno Unito
Stati Uniti
  1. ^ Aerei da guerra 1993, Scheda Caudron G.4.
  2. ^ a b Caudron G.IV in Уголок неба.
  3. ^ Caudron G.4 in Aviafrance.
  4. ^ a b c d e Donald 1997, p.234.
  5. ^ Thetford 1978, p.70.
  6. ^ a b Musizza, De Donà, Rech 2002, pp. 171-172.
  7. ^ I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999 pagg. 199-200
  8. ^ I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999 pagg. 200-202
  9. ^ I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999 pagg. 202-204
  10. ^ (EN) Copia archiviata, su Wings Palette, http://wp.scn.ru. URL consultato il 1º gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  • Walter Musizza, Giovanni De Donà; Marco Rech, Ali di Guerra sulle Dolomiti, Volume 1: L'aviazione italiana, 2002, ISBN non esistente.
  • (EN) David Donald (ed), The Encyclopedia of World Aircraft, 1st Edition, Bookmart Ltd, 1997, ISBN 1-85605-375-X.
  • (FI) Kalevi Keskinen, Kari Stenman; Klaus Niska, Suomen ilmavoimien lentokoneet 1918-1939, Tietoteos, 1976.
  • (FI) Kalevi Keskinen, Kyösti Partonen; Kari Stenman, Suomen Ilmavoimat I 1918-27, 2005, ISBN 952-99432-2-9.
  • (EN) Owen Thetford, British Naval Aircraft Since 1912, London, Putnam, 1998, ISBN 0-370-30021-1.
  • I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999

Pubblicazioni

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  • Caudron G.4, in Aerei da guerra, Ginevra - Novara, Edito Service S.A. - Istituto Geografico De Agostini, 1993.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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