Chamaecytisus Link, 1831 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Fabacee[1], dall’aspetto di piccoli arbusti perenni e dai fiori papilionacei.
Il nome di questa pianta si compone di due parti : chamae e cytisus. Il primo termine può significare (se tradotto liberamente) “piccolo”, “a terra” o “prostrato”; il secondo è una denominazione latina che discende da un preesistente vocabolo greco kytisos di incerta etimologia (potrebbe derivare da qualche idioma dei primi abitatori dell'Asia Minore)[2].
Sono piante suffrutici, infatti la forma biologica prevalente in questo genere è del tipo camefita suffruticosa (Ch suffr), ossia sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 10 ed i 40 cm (massimo 50 cm); nella stagione fredda le porzioni erbacee si seccano e rimangono in vita soltanto le parti legnose e ipogee.
I fusti sono legnosi e molto ramosi con portamento prostrato-ascendente.
Le foglie sono trifogliate (a tre segmenti o lobi o foglioline) di forma ellittica con apice acuto.
L'infiorescenza è composta da fiori isolati posti all'ascella delle foglie superiori ed ha la particolarità di presentarsi con fiori mescolati alle foglie stesse (= racemo foglioso). A volte alla base dei fiori sono presenti delle brattee di tipo fogliare.
I fiori sono ermafroditi, pentameri, zigomorfi, eteroclamidati (calice e corolla ben differenziati) e diplostemoni (gli stami sono il doppio dei petali). La forma è quella tipica delle papilionacee e i colori vanno dal rosso porpora, al giallo o bianco.
Il frutto è un legume glabro appiattito di tipo deiscente. I semi (giallastri e scuri) alla base presentano una appendice callosa.
L'areale del genere si estende dalla Macaronesia, attraverso il Marocco e gran parte dell'Europa, sino all'Asia centrale[1].
In Italia sono presenti in tutta la penisola.
La seguente tabella mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla diffusione delle specie a carattere alpino del genere di questa scheda[4][5].
Specie | Comunità vegetali |
Piani vegetazionali |
Substrato | pH | Livello trofico | H2O | Ambiente | Zona alpina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
C. purpureus | 14 | collinare montano |
Ca | basico | basso | secco | F2 F7 G1 G4 I1 | da CO fino a UD |
C. hirsutus subsp. hirsutus | 14 | collinare montano |
Ca Ca/Si | basico | basso | secco | G1 G4 I4 | tutto l'arco alpino |
C. hirsutus subsp. pumilus | 10 | montano subalpino |
Ca/si Si | neutro | basso | secco | F5 I1 | CN |
C. supinus | 14 | collinare montano |
Ca Si | basico | basso | arido | F2 F7 G4 I1 I2 | CN AO BG BS BL UD |
Legenda e note alla tabella.
Per il “substrato” con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili); vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
|
Il genere appartiene alla tribù delle Genisteae.[6]
Comprende le seguenti specie:[1]
L’elenco che segue utilizza il sistema delle chiavi analitiche[5].
Alcune specie sono usate come piante ornamentali nella decorazione dei giardini di tipo roccioso per bordure o siepi divisorie.