Charles Dudley Warner (Plainfield, 12 settembre 1829 – Hartford, 20 ottobre 1900) è stato un saggista e scrittore statunitense.
Amico di Mark Twain, collaborò con lui alla realizzazione del romanzo L'età dell'Oro.
Warner nacque da una famiglia puritana a Plainfield. Dai sei ai quattordici anni visse a Charlemont, un'esperienza che avrebbe descritto nel libro Being a boy nel 1877. In seguito si trasferì a Cazenovia e nel 1851 si laureò presso l'Hamilton College di Clinton.[1]
Lavorò presso un gruppo di periti in Missouri prima di studiare giurisprudenza all'Università della Pennsylvania. Successivamente si trasferì a Chicago, dove esercitò la professione forense dal 1856 al 1860, anno in cui si spostò in Connecticut per diventare vice caporedattore di The Hartford Press. L'anno successivo diventò caporedattore, ruolo che mantenne fino al 1867, anno in cui il giornale si fuse con il The Hartford Courant, di cui Warner fu co-caporedattore insieme a Joseph Roswell Hawley.
Nel 1884 si unì alla redazione dell'Harper's Magazine, per il quale scrisse la sezione nota come The Editor's Drawer fino al 1892 e, da quell'anno in avanti, si occupò invece della The Editor's Study.[1]
Warner ebbe modo di viaggiare molto durante la sua vita, tenne diverse lezioni, e si occupò attivamente della riforma della prigioni, della supervisione dei parchi cittadini e di altri movimenti per il bene pubblico. Fu il primo presidente del National Institute of Arts and Letters, e, fino al giorno della sua morte ricoprì il ruolo di presidente dell'American Social Science Association.
Warner divenne noto per le scenette riflessive presenti in My Summer in a Garden (1870). Inizialmente pubblicate in serie sul quotidiano The Hartford Courant, queste scenette divennero popolari per il loro onnipresente e raffinato umorismo e il delicato charm, per l'amore verso la vita all'aria aperta, i commenti sulla vita e gli affari, e lo stile delicatamente curato, qualità che ispirarono i lavori di Washington Irving. Nel 1873 venne pubblicato il romanzo per il quale Warner viene principalmente ricordato ancora oggi, che scrisse insieme a Mark Twain. Intitolato L'Età dell'Oro (The Gilded Age: A Tale of Today), il libro diede il nome all'omonimo periodo storico della storia statunitense.
Charles Dudley Warner è inoltre noto per le seguenti frasi:[2][3]
«Politics makes strange bedfellows.»
«La politica crea strani amanti (v. alleati).»
«Everybody complains about the weather, but nobody does anything about it.»
«Tutti quanti si lamentano del tempo (v. meteo), ma nessuno fa nulla a riguardo.»
Citata da Mark Twain in una delle sue divertenti lezioni, la battuta di Warner viene spesso erroneamente attribuita a Twain.[4]
Warner morì ad Hartford il 20 ottobre 1900 e fu sepolto al Cedar Hill Cemetery; Mark Twain portò la bara e Joseph Twichell celebrò il rito funebre.[3]
I cittadini di San Diego apprezzarono a tal punto la lusinghiera descrizione della città fatta da Warner nel libro Our Italy, da nominare tre strade consecutive in suo onore: Charles Street, Dudley Street, e Warner Street.[5]
Curò la serie The American Men of Letters (I letterati americani), contribuendo ad una biografia di Washington Irving (1881), inoltre redasse l'ampia Library of the World's Best Literature (Biblioteca della migliore letteratura del mondo) (1897). Al momento della sua morte, Warner stava scrivendo una biografia del suo amico Frederic Edwin Church.[6]
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