La Cheratectomia fotorefrattiva (PRK) e la Cheratectomia subepiteliale assistita dal laser (LASEK) sono procedure di chirurgia oftalmica laser per la correzione della visione della persona, riducendo o eliminando la dipendenza da occhiali o lenti a contatto.
La prima procedura PRK fu eseguita nel 1987 dal dottor Theo Seiler al centro medico della Libera Università di Berlino in Germania, la tecnica fu poi introdotta per la prima volta in Italia nel 1989. Nel 1998 uscì la prima pubblicazione scientifica della tecnica LASEK messa a punto dal dottor Massimo Camellin[1].
LASEK e PRK cambiano permanentemente la forma della cornea centrale anteriore usando un laser ad eccimeri per ablare (rimuovere mediante vaporizzazione) una piccola parte del tessuto dello stroma corneale davanti all'occhio, sotto l'epitelio corneale. Lo strato esterno della cornea è rimosso prima dell'ablazione. Un sistema computerizzato traccia la posizione dell'occhio del paziente dalle 60 alle 4.000 volte al secondo, a seconda della marca di laser usato, redirezionando gli impulsi laser. I laser più moderni automaticamente si centrano sull'asse visuale del paziente e si fermano se l'occhio si muove al di là di un intervallo e ripristina l'ablazione dal momento in cui l'occhio è ricentrato.
Quasi fino all'80% della popolazione miope potrebbe fisicamente fare un'operazione PRK[senza fonte]. I criteri da soddisfare sono:
Ci sono anche condizioni preesistenti che possono complicare o precludere il trattamento: