Chia frazione | |
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La spiaggia di monte Cogoni | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sud Sardegna |
Comune | Domus de Maria |
Territorio | |
Coordinate | 38°54′N 8°53′E |
Altitudine | 5 m s.l.m. |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09010 |
Prefisso | 070 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | SU |
Cartografia | |
Chia o Baia di Chia è una località costiera della Sardegna meridionale, frazione del comune di Domus de Maria, nella provincia del Sud Sardegna. Ubicata sul lato occidentale del golfo degli Angeli, è una rinomata località balneare della costa meridionale della Sardegna.
Il territorio, nella località di Chia, propriamente detta, comprende il promontorio da cui parte l'area denominata Capo Spartivento, è composto da una stretta piana costiera sulla quale insistono le formazioni collinari, prevalentemente rocciose, che costituiscono le pendici meridionali dei Monti del Sulcis.
La vegetazione spontanea è costituita da pascoli, residui di macchia mediterranea termoxerofila, garighe e associazioni vegetali tipiche della flora costiera. In alcuni siti costieri sono ancora presenti relitti di macchia a ginepro, che in altre epoche era molto diffusa nelle zone costiere del Sulcis-Iglesiente[1][2][3].
Il piccolo insediamento di Bithia rappresenta uno dei più importanti siti archeologici della Sardegna meridionale. Probabile insediamento nuragico, a partire dal secolo VIII a.C. divenne dapprima una città fenicia, poi punica e, infine, romana e rappresentava lo scalo marittimo intermedio nella rotta di circumnavigazione che collegava le città di Nora e Karalis a quella di Sulki. Come le altre città costiere meridionali dell'età antica (con l'eccezione di Karalis) vide il suo progressivo declino a partire dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente [4].
Dell'antica Bithia restano oggi i resti portati alla luce dagli scavi che testimoniano l'esistenza di due templi e un tofet, oltre alle abitazioni. La parte principale dell'insediamento è ubicato nell'isolotto di Su Cardulinu, altri resti sono ubicati nel promontorio di Chia.
Nel medioevo esisteva un abitato di nome Chia, poi scomparso, facente parte del giudicato di Cagliari, nella curatoria di Nora o Nuras. La chiesa della villa era dedicata a Sant'Andrea.
Nel 1639[5] fu eretta nel promontorio la torre di Chia. La costruzione faceva parte della rete difensiva composta dalle torri costiere, allestita fra i secoli XVI e XVII dalla Corona di Spagna contro le incursioni dei corsari barbareschi. La torre di Chia era dotata di due cannoni.
La costa è formata da diverse rade, formate da spiagge di sabbia chiara fine o grossolana, che si alternano a piccoli promontori rocciosi. Il paesaggio è integrato da tre stagni costieri, frequentati dai fenicotteri rosa e altre specie importanti: lo stagno di Chia a est e gli stagni di Su stainu de S'acqua Drucci e Su Stangioni de su Sali e di Campana a ovest, ubicati nella zona retrodunale. Davanti alla costa sono dislocati alcuni isolotti, di cui il più importante, sotto l'aspetto storico e archeologico, è l'isolotto Su cardulinu o Isula manna.
Le spiagge e i promontori, procedendo da est a ovest sono:
Gli insediamenti residenziali non formano un centro abitato vero e proprio, ma costituiscono un agglomerato esteso formato da case sparse e lottizzazioni edificate soprattutto negli ultimi decenni.
È collegata al Sulcis e a Cagliari dalla strada statale 195 Sulcitana. I soli trasporti pubblici che la collegano sono rappresentati da autolinee dell'ARST.
Nel 2016 ha ospitato i campionati europei di corsa campestre.