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Anno | 2014[1] | ||
Cattolici | 13.862.000 | ||
Popolazione | 42.961.000 | ||
Parrocchie | 925 | ||
Presbiteri | 2.744 | ||
Seminaristi | 1.463 | ||
Diaconi permanenti | 4 | ||
Religiosi | 1.712 | ||
Religiose | 5.505 | ||
Presidente della Conferenza episcopale | Maurice Muhatia Makumba | ||
Nunzio apostolico | Hubertus Matheus Maria van Megen | ||
Codice | KE | ||
La Chiesa cattolica in Kenya è parte della Chiesa cattolica universale in comunione con il vescovo di Roma, il papa. Essa è formata da oltre 13 milioni di battezzati, pari a oltre il 25% della popolazione.
L'evangelizzazione delle terre oggi conosciute come Kenya risalgono agli inizi del XVI secolo, con i missionari portoghesi al seguito degli esploratori. Già nel 1498 Vasco da Gama aveva piantato sulle coste di Malindi una croce, ancora oggi conservata sul luogo. Verso la fine del Cinquecento furono i missionari Agostiniani ad evangelizzare le popolazioni delle coste. Nel 1631 il sultano di Mombasa, Jeromino Chingulia, in precedenza convertito al cristianesimo, attua in seguito una politica di persecuzione delle comunità cristiane: il 21 agosto è la data del martirio di oltre 150 cristiani, chiamati i Martiri di Mombasa, di cui è in corso la causa di beatificazione.
La missione cattolica è ripresa nell'Ottocento dai missionari Spiritani, che giungono nel Paese nel 1889, seguiti nel 1902 dai missionari della Consolata e nel 1903 dai padri di Mill Hill che fondano la missione di Kisumu. Nel 1909 è eretto il primo vicariato apostolico in Kenya, che saranno quattro nel 1926. Nel 1930 è eretta la delegazione apostolica di Mombasa responsabile di tutte le missioni cattoliche nelle colonie inglesi dell'Africa tropicale, compresa l'Arabia; passata a Nairobi nel 1959, diventerà Nunziatura apostolica nel 1965. La gerarchia ecclesiastica è istituita nel 1953 con l'elevazione dell'arcidiocesi metropolitana di Nairobi con tre diocesi suffraganee. Nel 1973 è creato il primo cardinale keniano, Maurice Michael Otunga.
La Chiesa cattolica del Kenya è stata visitata per tre volte da papa Giovanni Paolo II: nel 1980, nel 1985 per la chiusura del Congresso Eucaristico Internazionale di Nairobi, e nel 1995. Nel 2015 ha ricevuto la visita di papa Francesco.
La Chiesa cattolica è presente nel Paese con 4 sedi metropolitane, 22 diocesi suffraganee e 1 ordinariato militare:
Alla fine del 2014 la Chiesa cattolica in Kenya annoverava:
La popolazione cattolica ammontava a 13.862.000, pari a oltre il 25% della popolazione totale.
La delegazione Apostolica dell'Africa, con sede a Mombasa, è stata istituita da papa Pio XI l'11 gennaio 1930 con il breve Pastoralis officii. Essa aveva giurisdizione su tutte le missioni cattoliche africane che dipendevano dalla Sacra Congregazione di Propaganda Fide, ad eccezione delle missioni del Sudafrica, del Congo Belga, dell'Egitto e dell'Abissinia (Eritrea ed Etiopia). Il primo delegato apostolico è stato nominato il 25 gennaio 1930. Il 2 gennaio 1947, in forza del decreto Cum Apostolicae di Propaganda Fide, la delegazione apostolica d'Africa è stata rinominata in Delegazione apostolica dell'Africa britannica Occidentale e Orientale. Il 3 ottobre 1959 essa assunse un nuovo nome, quello di Delegazione apostolica dell'Africa Orientale (o di Nairobi). Il 27 ottobre 1965 è stata istituita la nunziatura apostolica del Kenya con il breve Quantum utilitatis di papa Paolo VI, ed il suo responsabile ebbe fino al 1996 il titolo di pro-nunzio e in seguito quello di nunzio apostolico. Dal 2013 al 2024 il nunzio ha ricoperto anche la carica di nunzio nel Sudan del Sud.
L'episcopato del Kenya costituisce la Conferenza dei vescovi cattolici del Kenya (Kenya Conference of Catholic Bishops, KCCB), i cui statuti sono stati approvati dalla Santa Sede il 7 dicembre 1976. La massima autorità del KCCB è l'assemblea plenaria, cui partecipano di diritto tutti i vescovi diocesi, gli emeriti, gli ausiliari, il vicario apostolico e l'ordinario militare. L'assemblea dei vescovi del Kenya compie la sua missione attraverso il Segretariato cattolico (Catholic Secretariat) il quale, attraverso le Commissioni episcopali, coordina ed attua le decisioni dell'assemblea plenaria, fornendo gli adeguati supporti tecnici. Attualmente la KEC si avvale di 15 commissioni (liturgia, dottrina, apostolato dei laici, missioni, giustizia e pace, ecumenismo, dialogo interreligioso, rifugiati, ecc.) e di 2 sottocommissioni (diritto canonico e apostolato dei nomadi).
La KCCB è membro della Association of Member Episcopal Conferences in Eastern Africa (AMECEA) e del Symposium of Episcopal Conferences of Africa and Madagascar (SECAM).
Elenco dei Presidenti:
Elenco dei Vicepresidenti:
Elenco dei Segretari generali: